Palermo, 30 marzo- La Funzione pubblica Cgil siciliana chiede le stesse regole per la sanità privata convenzionata del settore pubblico, “a partire dalle assunzioni che – sostiene il sindacato- devono avvenire attraverso pubblico concorso”. Lo dice Clara Crocè, della segreteria della Fp Sicilia specificando che “in molti casi i lavoratori segnalano che il personale viene reclutato tramite il sistema delle cooperative o a partita Iva. Un personale peraltro ridotto numericamente, a discapito dei pazienti e degli stessi lavoratori, nella totale mancanza di controlli sulle dotazioni organiche”. Sull’argomento si è svolto a Messina un coordinamento regionale Fp Cgil dei rappresentanti della sanità privata e del terzo settore . Sui servizi sociali la Fp regionale denuncia invece “la mancanza di una programmazione rapportata ai reali bisogni della collettività e una gestione affidata ad appalti che rendono il più delle volte precari i servizi e le condizioni dei lavoratori “. La Fp Sicilia chiede nel settore “la sottoscrizione di protocolli di legalità per evitare lo sfruttamento dei lavoratori e garantire la qualità dei servizi, escludendo le cooperative che violano i contratti nazionali di lavoro”. E per quanto riguarda la sanità privata sollecita “una riforma che metta al centro il paziente e i lavoratori”. Prosegue intanto a livello nazionale la battaglia per il rinnovo del contratto di lavoro della sanità privata che si attende da otto anni. “In Sicilia- aggiunge Crocè- è stata anche abolita la contrattazione di secondo livello”.