Le disposizioni della Finanziaria regionale sui lavoratori Asu (art.22) “benché pongano rimedio a qualche problema, hanno nel complesso il sapore dell’ennesimo spot elettorale sulla pelle dei lavoratori”. Lo sostengono in una nota congiunta la Cgil la Funzione pubblica Sicilia dopo una riunione del coordinamento regionale dei lavoratori Asu che ha preso in esame la questione. Cgil e Fp spiegano: ” Si dilaziona di 180 giorni l’adozione da parte degli enti utilizzatori – scrivono Mimma Argurio e Clara Crocè- dei piani di fuoriuscita, di cui già in realtà l’assessorato al lavoro dovrebbe essere in possesso stante la richiesta fatta loro dall’amministrazione agli enti in proposito lo scorso ottobre. Non è questo sottolineano- il modo per affrontare seriamente il problema”. Un problema che riguarda complessivamente 5.500 precari che da oltre vent’anni vengono impiegati in enti pubblici direttamente o per il tramite di enti privati. Per la Cgil e la Fp “se il governo vuole dare un segnale effettivo di cambiamento deve attivare subito le procedure di mobilità previste dagli articoli 1 e 5 del Dlgs 81/2000. Occorre mettere fine – sottolineano Argurio e Crocè alle gestione delle cooperative alle quali di fatto viene assegnata la funzione impropria di agenzia interinale, aggirando le norme sul divieto di intermediazione di manodopera”. Tra le note positive dell’articolo 22 della Finanziaria il riconoscimento del debito fuori bilancio per il pagamento del mese arretrato dicembre 2016; la correzione della previsione di spesa per gli esercizi finanziari 2017, 2018, 2019; il transito da gennaio 2018 degli Asu del Fondo nazionale per l’occupazione beneficiari delle convenzioni stipulate fino al 2016 tra ministero del lavoro e amministrazione regionale nel bacino dei lavoratori socialmente utili finanziato coni fondi della regione; la previsione di un contributo quinquennale agli enti pubblici che assumono Asu con contratto a tempo indeterminato. Cgil e Fp chiedono all’assessorato competente un confronto che abbia come primo obiettivo quello di far sì che il personale impegnato in enti come Asp o Dipartimento beni culturali venga assegnato direttamente e non più per il tramite dei protocolli di intesa con le cooperative”. Sul tappeto il sindacato intende mettere anche la questione dell’istituzione di una sezione esuberi Asu all’interno dell’elenco unico regionale e il superamento con atti immediatamente esecutivi del termine dei 180 giorni, affinchè si possa procedere rapidamente sulla strada delle stabilizzazioni del personale Asu”.