Sintesi Coordinamento Funzioni Locali – Precari – Ex Province- IPAB

 

Palermo, 09 giugno 2017- Si è tenuto ieri, il coordinamento delle funzioni locali e dei precari -ex province e delle IPAB, organizzato dalla FPCGIL Sicilia alla presenza del Segretario Nazionale Federico Bozzanca e del Segretario Generale Gaetano Agliozzo.

Funzioni Locali

La Segretaria Regionale Clara Crocé ha rappresentato al Segretario Nazionale, la grave situazione economica in cui versa il sistema delle Autonomie Locali Siciliano. Le cause dell’attuale disastro economico, vanno ricercate nella disinvolta gestione della cosa pubblica da parte degli amministratori locali e da una serie di problematiche strutturali quali: Le mancate riforme di alcuni settori come quella dei rifiuti, mancata riscossione dei tributi e alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale. In Sicilia, il taglio netto dei trasferimenti regionali registra una flessione del 49%. Infatti i trasferimenti dal 2009 € 913.000.000,00 sono stati ridotti € 472.700.000,00 al 2015. Mentre i trasferimenti nazionali hanno subito nel periodo, nel periodo 2011/2014, un taglio pari al 73.5%.

La drammatica crisi economica e di liquidità degli Enti Locali ostacola pesantemente l’azione amministrativa e provoca disagio per i cittadini. I Comuni, non riescono a gestire e ad amministrare i servizi pubblici essenziali legali ai diritti alle persone. A farne le spese, in termini di precarietà e di tenuta dei livelli occupazionali ed economici, i lavoratori che gestiscono i servizi esternalizzati: quali i servizi sociali, gli asili nido, le mense scolastiche, del pulimento, delle manutenzioni stradali delle scuole, dell’igiene ambientale.  A fronte di un costo apparato politico e burocratico che ormai non riesce a essere in sintonia con le richieste dei cittadini. E’ insopportabile il divario retributivo tra i Dirigenti e il comparto.

  Enti Locali in dissesto.

Secondo i dati raccolti dalla FPCGIL Sicilia sono 23, i Comuni Siciliani in dissesto e precisamente: Bagheria, Cefalù, Carini, Caltagirone, Porto Empedocle, Brolo, Milazzo, Tortorici, Comiso.

Mentre i Comuni in pre- dissesto sono 20, tra i quali spiccano i Comuni di Messina, Catania, Taormina, Modica, Campobello di Licata.

I Comuni strutturalmente deficitari sono 18, tra i quali: Capizzi, Rometta, Ustica, Oliveri, Pagliara, Valdina, Trecastagni, Trabia, Raddusa.

Dei 23 Comuni dissestati, quattro di essi, hanno in totale 85 dipendenti in esubero rispetto ai parametri Ministeriali dipendenti/abitanti.

Tutto ciò si ripercuote negativamente sui cittadini, i quali in assenza di servizi devono pagare tasse altissime e sui dipendenti che non percepiscono con regolarità lo stipendio. La carenza di liquidità, in questi anni, ha scatenato la guerra tra i poveri la carenza di liquidità scatena la guerra dei poveri. Molto spesso, le poche risolse non riescono a soddisfare i pagamenti degli stipendi di tutti e a saltare sull’altare del sacrificio sono i soliti i dipendenti indiretti degli Enti Locali.

Durante il dibattito, i segretari provinciali territoriali e i delegati hanno posto l’accento sulla grave situazione economica, in cui versa il comparto. I dipendenti comunali hanno pagato pesantemente sette anni di blocco contrattuale che hanno prodotto una perdita secca di migliaia di euro. A ciò aggiungiamo i gravissimi danni economici per la mancata liquidazione del salario accessorio. In molti Comuni non riescono a chiudere la contrattazione decentrata integrativa da diversi anni. Le difficoltà nella costituzione dei fondi, le progressioni verticali, la stabilizzazione del precariato.

Città Metropolitane ex Province

Situazione drammatica anche per le Città Metropolitane e i liberi consorzi Si attestano intorno a 91 i milioni di euro le risorse che, in questi giorni, il governo regionale dovrebbe trasferire e ripartire alle nove ex province. Tali trasferimenti, sono del tutto insufficienti per assicurare   il pagamento degli stipendi per tutto il 2017 che ammontano a 180 milioni di euro.  La FPCGIL rivendica l’abrogazione della norma regionale che prevede il taglio del 15% degli organici. Mentre al governo nazionale chiediamo  l’abolizione del prelievo forzoso sul bilancio delle ex province.

IPAB

Le Ipab Siciliane, rappresentano l’ennesima riforma annunciata e mai portata a termine dal governo Siciliano. Lavoratori e intere famiglie lasciate da oltre 30 mesi senza stipendio, nella disperazione totale. Per la FPCGIL è necessario mettere in campo delle iniziative che possano anche superare il progetto di riforma presentato dal governo e ancora non approvato dal Parlamento Siciliano. E’ necessario garantire gli stipendi, i livelli occupazionali dei dipendenti e, nel contempo, impedire le esternalizzazione dei servizi e comprendere l’utilizzo e la destinazione dell’immenso patrimonio immobiliare.

PRECARI

 Al via la mobilitazione della Fp Cgil Sicilia, contro il rinvio al 2018 delle stabilizzazioni dei precari degli enti locali, della Regione, dell’Irsap e delle ex province. Il rinvio è stato annunciato dall’assessore regionale alle Autonomie Locali Luisa Lantieri, come adeguamento alla normativa Madia. Non accettiamo che la soluzione per i precari slitti ancora, anche Perché esiste in proposito una legge regionale della quale chiediamo l’immediata applicazione, la n.27 del 2016. La FPCGIL, sta organizzando le assemblee in tutti i territori. La prima Assemblea si è tenuta Ieri a Palermo. Mentre Il 12 giugno 2017, l’assemblea dei precari si terrà a Messina, già nei prossimi giorni ci saranno assemblee di precari in tutti i luoghi di lavoro per organizzare la mobilitazione regionale come richiesto dalla CGIL Sicilia e dalla FPCGIL Nazionale. Tra le richieste, un piano straordinario di assunzioni dei precari dal 2017 al 2020; l’assunzione diretta dei precari siciliani che da oltre 25 anni sono in servizio presso gli enti locali e la pubblica amministrazione siciliana.

Il Segretario Nazionale Federico Bozzanca, ha affrontato il tema dei rinnovi contrattuali anche con riferimento alla direttiva appena emanata dall’ARAN.  Il nuovo contratto dovrà individuare delle modalità di semplificazione dei fondi e la loro integrazione con nuove risorse per investire nella contrattazione. Riorganizzare il sistema indennitario e prevedere la permeabilità dei fondi tra il comparto e la Dirigenza. Inoltre, è necessario rivedere il sistema di classificazione e prevedere delle risorse per finanziare le progressioni verticali. Riorganizzare l’articolazione delle categorie, superamento della categoria A.

Aggiornamento e rivisitazione dell’istituto della ferie, della 104, della malattia, la formazione.

 

 

 

 

 

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