(ANSA) – PALERMO, 13 GIU – “Dopo una doverosa pausa di riflessione necessaria a valutare con attenzione gli effetti dell’applicazione del decreto Balduzzi sulla rete ospedaliera della Sicilia, crediamo siano maturi i tempi per procedere oltre e completare il lavoro al fine di ottimizzare la rete assistenziale complessiva del SSR. Infatti, se da un lato abbiamo reso compatibili i nostri ospedali con il testo normativo di riferimento, non possiamo non evidenziare che l’offerta assistenziale , senza ulteriori necessari ed urgenti interventi, rimane insufficiente”. Lo affermano in una nota congiunta il segretario della Cgil medici in Sicilia Renato Costa e il segretario generale della Funzione Pubblica Cgil Gaetano Agliozzo che sollecitano un incontro urgente con l’Assessore alla salute “per cercare soluzioni immediate alle problematiche poste”. “La medicina del territorio – osservano i due esponenti sindacali – sembra afflitta da un preoccupante immobilismo, infatti al di la dei proclami che la vorrebbero protagonista in ogni territorio, di fatto nessuna azienda ha messo in opera azioni concrete al suo rilancio. Non esiste infatti nessuna programmazione di riqualificazione del personale finalizzata alla gestione dei cosi detti PTA che dovrebbero occuparsi della gestione dei percorsi assistenziali dei pazienti. Rari e a livello sperimentale sono gli esempi di integrazione ospedale – territorio che dovrebbero invece rappresentare lo snodo cruciale di un sinergismo assistenziale”. Per la Cgil “anche le rete dell’emergenza-urgenza (118) meriterebbe molta più attenzione. Allo stato attuale si tratta di una promessa tradita. Ancora oggi – sottolinea il sindacato – le nostre ambulanze si muovono sul territorio senza conoscere la disponibilità dei posti letto ad eccezione di quelli di rianimazione, ancora oggi non esiste personale medico ed infermieristico dedicato al 118, per cui diventa sempre più urgente prendere in considerazione la creazione di una azienda autonoma per l’emergenza urgenza”. “A questo desolante quadro – conclude la Cgil si aggiunge una grande incertezza sui tempi e sulle procedure concorsuali”.