Vertenza ex Province- Sciopero 6 ottobre 2017- lettera ai Prefetti

 

Il Governo Regionale, dopo avere annunciato quattro anni fa, all’Arena di Giletti la cancellazione delle province, ancora oggi, non ha elaborato un progetto politico di riordino delle ex province Siciliane. In questi anni, abbiamo assistito solo ad interventi tampone, finalizzati a garantire qualche mensilità arretrata di stipendio. L’assenza di risposte, da parte del governo ha provocato una gravissima situazione economica che sta investendo ormai tutte le ex province, a causa del mancato trasferimento delle risorse. Tale situazione impedisce il pagamento degli stipendi ai lavoratori (vedi Siracusa e Ragusa) e l’erogazione dei servizi ai cittadini quali: le scuole, la manutenzione delle strade, l’assistenza ai disabili. Gli Enti, inoltre, non riescono a chiudere i bilanci e rischiano il dissesto finanziario.

Le minori entrate e il crollo delle riscossioni impediscono di pagare i debiti e di conseguenza aumentano i residui passivi. A ciò si aggiunge lo scippo di stato, perpetrato dal governo nazionale, attraverso il “Prelievo forzoso” sui bilanci correnti, attraverso le somme che le ex province devono versare al governo nazionale per effetto delle leggi di stabilità. Il Prelievo forzoso (260 milioni di euro ) sulle imposte versate in Sicilia, operato dal Governo nazionale, oltre che essere incostituzionale ,incide pesantemente sulla tenuta degli Enti.

Il dissesto ormai è alle porte sia per liberi Consorzi ma anche per le città Metropolitane, che fino a questo momento è stato evitato, grazie a trasferimenti straordinari da parte della Regione ma che sono del tutto insufficienti a garantire gli stipendi ai lavoratori.

Riportiamo, in breve, quanto emerso in sede di audizione all’ARS nel mese di marzo 2016.  Al momento, la situazione è ulteriormente peggiorata, gli enti non riescono a chiudere i bilanci.

In sintesi:

 

Agrigento: Disavanzo di 14 milioni. A ciò si aggiunge, la sanzione di 8 milioni di euro. Tale situazione non consente di pagare le bollette della luce, nessun servizio ai cittadini.

Caltanissetta: Disavanzo 21milioni e 500 mila euro a ciò si aggiunge sanzione di 6milioni e 800mila euro  di sanzioni.

Città Metropolitana di Catania: Bilancio  148 milioni  di spesa corrente . Di cui  65 milioni di prelievo forzoso da parte dello stato questa situazione è comune a tutti gli Enti di varia vasta . Disavanzo di 56 milioni di euro . Le sanzioni ammontano a 30 milioni di euro.

Enna: Bilancio 28 milioni di spesa corrente. Lo squilibrio di bilancio ammonta a 12 milione di euro. Prelievo forzoso ammonta a 10 milioni di euro Nessuna sanzione ma la stessa potrebbe essere applicata a causa del mancato finanziamento del servizio di assistenza  agli alunni disabili.I rappresentanti di  Enna ha denunciato la grave situazione in cui versano le strade provinciali anche a causa delle condizioni atmosferiche che richiedono degli  per interventi urgentissimi pari a  2 milioni di euro .

 Città Metropolitana di Messina : Approvato il bilancio di previsione 2016 , il 06 marzo del 2017. Il prelievo forzoso da parte dello stato ammonta a 25.968,822 , oltre il 50% delle entrate che si prevedono per il 2017, in 56 milioni e 838,326 mila euro   Le spese correnti e le spese per rimborso mutui ammontano a 72. milioni e 442,904 mila euro . Lo squilibrio di bilancio ammonta a 23milioni e 500 mila euro, comprensivo della sanzione di 8 milioni di euro.

 Città Metropolitana di Palermo: La quinta città Metropolitana d’Italia Spese correnti in 95 milioni di euro . Prelievo forzoso da parte dello stato ammonta a  65 milioni di euro. Riduzione degli organici dal 2015 al 2017, da 1300 unità a 800 unità. Le spese per il personale ammontano a 34 milioni di euro.  La sanzione ammonta a 25 milioni di euro.

Ragusa: Squilibrio di bilancio ammonta a 13 milioni 558,487 mila euro. Prelievo forzoso da parte dello Stato ammonta a 17 milioni 260 mila euro, pari al  il 43% della spesa corrente .Sanzione potrebbe essere pari a 5 milioni di euro.

Siracusa: Prelievo forzoso pari a 22 milioni di euro a fronte di entrate di 23 milioni di euro . Stipendi dei lavoratori ammontano 20milioni. Mentre gli stipendi per la società partecipata ammontano a 4 milioni di euro.

Per le Funzioni pubbliche di CGIL CISL E UIL è necessario chiedere ai governi regionale l’immediata riorganizzazione delle ex province e le giuste risorse, altrimenti sarà il disastro totale E’ impensabile che gli enti possano reggersi con la previsione aleatoria di 91 milioni di euro a fronte dei 211 milioni necessari soltanto per il pagamento degli stipendi. Mentre nei confronti del governo nazionale rivendichiamo, a fronte del taglio del 90% delle risorse, l’abrogazione del prelievo forzoso dai bilanci delle ex province che nel 2016, ha toccato i 180 milioni di euro.  Tale prelievo ha comportato il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori, Un esempio per tutti: la ex provincia di Siracusa i lavoratori non percepiscono lo stipendio dal mese da mesi.

Le funzioni pubbliche di CGIL CISL e UIL, infine, non possono fare a meno di  condannare il tentativo del governo regionale di mettere ancora una volta in contrapposizione la vertenza dei lavoratori precari con quella delle ex province, per nasconde la propria incapacità e l’inamovismo che hanno caratterizzato gli ultimi mesi di governo

 Le OO.SS. e i lavoratori ribadiscono la loro contrarietà al taglio del 15% delle dotazioni organiche, dalla L.R. 27/2016.   I lavoratori delle ex province hanno già dato in termini di riduzione di personale. In Sicilia, in questi anni, le unità in servizio sono diminuite da 6013 a 4914 unità. Mentre si prevede nel 2010, una ulteriore riduzione degli organici di oltre 500 unità. Gli organici dei liberi Consorzi e delle Città Metropolitane hanno subito una drastica riduzione di 1200 unità. In particolare, il personale con qualifica dirigenziale di ruolo diminuisce del 51%, mentre quello con contratto a tempo determinato è stato azzerato quasi del tutto (-93%). Mentre il personale precario, al 31.12.2016, ammonta a 557 unità. Per le funzioni pubbliche di CGIL CISL e UIL non possono esserci esuberi rispetto alle funzioni che le ex province dovrebbero espletare. In ogni caso devono essere governati processi di mobilità verso i Ministeri, ed è necessario rendere disponibili le risorse per pagare gli stipendi ai dipendenti e consentire di svolgere i servizi di competenza degli Enti.

Questi in sintesi i motivi della partecipazione allo sciopero del sei ottobre 2017, indetto per l’intera giornata dalle Segreterie Nazionali, che vedrà la partecipazione di una delegazione dei lavoratori provenienti dai territori della Sicilia e una rappresentanza delle Segreterie Regionali, al presidio organizzato davanti a Montecitorio a Roma.

Per chiedere con forza al governo nazionale maggiori trasferimenti finanziari e l’abolizione del prelievo forzoso.

FPCGIL                                    CISLFP                                                       UILFPL

Crocè                                         Basile                                                     Crimi

Agliozzo                                  Montera                                                     Tango

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Torna su