Si è tenuta ieri la riunione dell’Osservatorio sulle ex province, su convocazione del neo Assessore Bernardette Grasso e del Dirigente del Dipartimento delle Autonomie Locali dott. Maurizio Pirillo, per affrontare la grande crisi in cui versano le Città Metropolitane e i liberi consorzi a causa dell’inerzia del precedente governo che al riguardo, non ha saputo elaborare alcun progetto politico di riassetto degli Enti. In questi anni, abbiamo assistito ad un delirio demagogico che ha visto come vittime sacrificali i lavoratori delle ex Province. Il governo Crocetta si è limitato a mettere in atto solo interventi tampone, finalizzati al pagamento di qualche mensilità di stipendio.
Nel corso della riunionei rappresentanti delle ex province, hanno ribadito che il dissesto degli Enti è causato dalle minori entrate e dal crollo delle riscossioni. A ciò si aggiunge lo scippo di stato, perpetrato dal Governo nazionale, con il “Prelievo forzoso” sui bilanci correnti.
Tale prelievo pari a 260 milioni di euro sulle imposte versate in Sicilia, operato dal Governo nazionale, oltre che essere incostituzionale, incide pesantemente sulla tenuta degli stessi Enti.
Tale situazione, ormai insostenibile, impedisce il pagamento degli stipendi ai lavoratori e l’erogazione dei servizi ai cittadini quali: le scuole, la manutenzione delle strade, l’assistenza ai disabili. Gli Enti non riescono a chiudere i bilanci e le due Città Metropolitane (Catania e Messina) e quattro Liberi Consorzi, rischiano il dissesto.
Il Ragioniere Generale della città Metropolitana di Catania, ha detto a chiare lettere che a bocce ferme, è inevitabile il dissesto . Grazie all’illogicità del prelievo forzoso, l’Ente è obbligato a versare allo Stato 65 milioni di euro e conta un disavanzo di 30 milioni di euro.
La città Metropolitana di Catania, pur avendo raggiunto l’obiettivo previsto dalla norma dall’Art. 2 della L.R. 27/2016, della riduzione del personale fino al 15%, si vedrà costretta a dichiarare del personale in esubero. Mentre per il personale contrattista l’Ente, provvederà a prorogare i contratti, essendo gli stessi a totale carico della Regione.
Al riguardo il Dirigente Pirillo, ha detto a chiare lettere che gli Enti devono assicurare la proroga dei contratti ai precari rassicurando i presenti in merito alla erogazione il contributo al 100%. Da parte della Regione.
Analoga situazione per la Città Metropolitana di Messina che è costretta a dichiarare il dissesto pur essendo un Ente virtuoso dovrà notificare l’esubero di 120 unità e rinunciare alla erogazione di servizi fondamentali quali: i servizi sociali e la polizia provinciale.
Per la CGIL e la FPCGIL è necessario comprendere se il Governo Musumesi abbia intenzione di un cambio di rotta nella gestione della vertenza delle ex province e quali risorse vorrà destinare nell’immediato per evitare il dissesto.
E’ necessario evitare il dissesto delle Città Metropolitane e dei liberi consorzi, per non aggravare la crisi economica che investe il martoriato territorio Siciliano. La Regione deve provvedere al finanziamento degli Enti per coprire le funzioni che esercitano per rendere i servizi ai cittadini.
Nell’immediato, la CGIL e la FP hanno richiesto all’Assessore Grasso, di valutare insieme all’Assessore al Bilancio Armao, la possibilità di destinare ulteriori risorse, entro il 2017, alle ex province per evitare il dissesto. E’ necessario aprire un confronto anche sulle risorse che dovranno essere allocate nel bilancio di previsione 2018 per le ex province, al fine di garantire gli stipendi ai lavoratori ma soprattutto i servizi alla collettività.
.Per la CGIL è impensabile che gli enti possano reggersi con la previsione aleatoria di 91 milioni di euro a fronte dei 211 milioni necessari soltanto per il pagamento degli stipendi.
La CGlL , inoltre ha espresso la netta contrarietà al taglio del 15% delle dotazioni organiche, previsto dall’art 2 della l.r. 27/2017.
L’Assessore Grasso ha detto chiaramente di non poter assumere alcun impegno in merito allo stanziamento di risorse immediate atte a impedire il dissesto degli Enti ma che si attiverà nei confronti del governo nazionale per rivedere l’accordo sottoscritto dall’ex governo.
La CGIL ha manifestato il proprio scetticismo in merito ad un immediato confronto con il governo nazionale , considerato che a breve si aprirà il periodo della campagna elettorale . Non vorremmo che la vertenza si concretizzasse come uno scarica barile tra il governo nazionale e regionale. E’ un problema politico serio che è necessario affrontare in modo radicale ed immediato.
L’Assessore e il Dirigente hanno annunciato l’invio di un questionario conoscitivo da sottoporre agli Enti e nel contempo, hanno invitato i componenti facenti parte dell’Osservatorio a lavorare sulla redazione di una piattaforma propositiva in merito alle funzioni e ai costi standard che sostengono gli Enti.
Per la CGIL aldilà della piattaforma conoscitiva è necessario avere immediata certezza sulla risorse e sulla mobilità dei lavoratori.
CGIL SICILIA FPCGIL SICILIA
Filippo Romeo Clara Crocè