Le scriventi segreterie regionali, con la presente, intendono rappresentare lo stato di stallo in cui si trovano, ormai da troppo tempo, le relazioni sindacali tra le Organizzazioni Sindacali e la Governance della Servizi Ausiliari Sicilia S.C.p.A., stallo consacrato da un alternarsi tra convocazioni societarie e revoche delle medesime,
sempre da parte societaria.
Tale situazione sta di fatto provocando, il sottrarsi del vertice della Servizi Ausiliari Sicilia S.C.p.A. al confronto di tutte quelle forme di relazioni sindacali previste dal CCRL vigente applicato ai lavoratori societari, ma non certamente la presa di decisioni
unilaterali della Governance societaria su materie che rientrano proprio nell’ambito delle relazioni sindacali. Decisioni unilaterali supportate anche da scelte gestionali che,
a parere delle scriventi Organizzazioni Sindacali, potrebbero arrecare dei danni
irreparabili e che potrebbero mettere in discussione anche la stessa esistenza della
Società Servizi Ausiliari Sicilia S.C.p.A.
Andiamo con ordine.
La Società Servizi Ausiliari Sicilia S.C.p.A. ha convocato le Organizzazioni Sindacali per
la data 8 febbraio 2017 per l’avvio di una fase concertativa relativa alla definizione del
nuovo funzionigramma/organigramma societario. Nonostante la discussione emersa
nell’incontro di cui sopra e quanto concordato nella riunione sindacale, la Governance
societaria ha ritenuto disattendere le risultanze. Infatti proprio in quella sede
l’amministratore unico Dr. Sergio Maria Rosario Tufano, se da un lato disconosceva
quanto contenuto nel verbale di assemblea del 22/12/2016, rispetto alla parte in cui lo
stesso dichiarava l’avvenuta concertazione sindacale sul nuovo funzionigramma,
stigmatizzata dalle scriventi con nota n. 12/UNI/2017 del 31/01/2017 e ad oggi non
sanata dallo stesso con ratifica formale agli “Organi Statutari”, dall’altro
rassicurava le OO.SS. presenti sul rispetto degli impegni presi, oltre che delle regole e
delle norme contenute nel vigente CCRL.
Da sempre le scriventi OO.SS. sono particolarmente sensibili e attente alle procedure
che danno ampia pubblicità e trasparenza, sia nelle scelte che nelle procedure, e ad
oggi possono solo evidenziare, da parte della Governance societaria, il mancato
rispetto delle corrette relazioni sindacali e degli impegni presi in sede negoziale.
Riteniamo, inoltre, di non potere più sottacere sulle innumerevoli “storture” (e possibili
danni erariali?) rilevate e segnalate nel tempo dalle scriventi OO.SS., a partire
dall’individuazione da parte di codesta Governance di una ben definita categoria
contrattuale a cui rivolgersi per ottimizzare l’attività di coordinamento, monitoraggio e
controllo del personale societario operante nelle diverse sedi di erogazione.
Riteniamo che sia appena il caso di ricordare che la “rappresentanza istituzionale” si
attesta in prima istanza alla categoria “D”, così come previsto nel CCRL ( art. 19 –
allegato “A”) e solo successivamente, con l’attivazione di posizioni organizzative, alla
categoria “C”. In realtà non appare chiara in quali azioni si dovrebbe concretizzare
l’attività di coordinamento, monitoraggio e controllo in atto richiesta dalla Società e ciò
anche nella considerazione che non sono state attivate le procedure previste
dall’articolo 20 del CCRL vigente sui criteri per la definizione dei profili professionali.
A parere delle scriventi segreterie, o tale attività si riduce ad una mera raccolta di dati
amministrativi (presenze, ferie, ecc.) e, quindi, alle attività lavorative e mansioni
riconducibili alla declaratoria prevista per la categoria “C”, ma anche in questo caso
non si comprenderebbe la finalità visto che gli Istituti Committenti trasmettono
mensilmente i cartellini presenze, o, per come risulterebbe dal contratto di servizio,
tale attività avrebbe la funzione di rappresentanza societaria nei confronti degli Enti
Committenti e, quindi, attività riconducibili dalle declaratorie alla categoria “D”.
In quest’ultima ipotesi, per la stessa caratterizzazione dell’azione richiesta, il profilo e
la categoria individuata dalla Società non si dovrebbe attestare al personale a cui in
atto è affidato tale compito, con l’evidente rischio di innescare procedure che
potrebbero portare i lavoratori a fare valere le proprie ragioni nelle opportune sedi,
producendo alla Società un palese danno erariale. Fattispecie, quest’ultima,
potenzialmente già in essere, considerato che in atto il personale inquadrato nella
categoria “C” sembrerebbe svolgere tali mansioni e nulla o poco più, viste le varie
sentenze passate in giudicato, valgono le indicazioni contenute nelle varie disposizioni
di servizio, in ordine al pedissequo rispetto delle mansioni affidate e della propria categoria di appartenenza; il controllo e la vigilanza è dell’amministrazione.
Tale circostanza è stata più volte rappresentata nel tempo dalle scriventi per la quale
si è chiesto, per ogni lavoratore, il carico di lavoro ed il rispetto delle relative mansioni
e funzioni contrattualmente previste.
Per di più, una gestione trasparente dovrebbe prevedere atti volti a non inficiare
“l’imparzialità ed il buon andamento dell’amministrazione”, così come declinato dal
Piano triennale anticorruzione predisposto dalla Regione Siciliana e, pertanto, a nostro
avviso, l’assunzione di coordinamento, quale che sia l’attività richiesta e la categoria
interessata, avrebbe o dovrebbe essere scevra da sovrapposizioni di incarichi di
dirigenza politica, sindacale etc., fattispecie che in atto risulta essere disattesa dalla
Società.
Quanto sopra, purtroppo, si aggiunge ad una gestione dell’area di “produzione e
convenzione” alquanto discutibile, per forma e sostanza, e che a nostro parere ne
richiederebbe un ripensamento rispetto alle capacità gestionali di codesta Governance,
particolare peraltro segnalato più volte dalle scriventi in occasione di confronti avuti in
precedenza della situazione di stallo creatasi. Ad aggravare ulteriormente la situazione
complessiva la stessa è capace anche di prevedere ed attuare unilateralmente
sostanziali modifiche agli orari di lavoro del personale Societario addetto alla
Turnazioni in servizio presso i Dipartimenti Regionali e, quindi, ancora una volta,
disattendendo quelle che sono le corrette relazioni sindacali.
Si ricorda, infatti, che la modifica al di fuori delle regole diverrebbe un atto
sanzionabile, come comportamento antisindacale, ai sensi e per gli effetti dell’articolo
28 della legge 300/70 oltre a rappresentare potenzialmente una violazione del
contratto di servizio con la Società.
Non appare superfluo, in proposito, evidenziare quanto prevede l’articolo 36, 2°
comma del CCRL vigente del comparto non dirigenziale: “l’orario di lavoro è funzionale
all’orario di servizio e di apertura al pubblico; le rispettive articolazioni sono
determinate nella contrattazione integrativa ai sensi dell’art. 4, comma 4.”
Pertanto, per quanto sopra, e al fine di uscire dalla situazione di stallo e di dare un
impulso costruttivo, le scriventi Segreterie regionali proclamano un’Assemblea/SitIn retribuita per giorno 18 gennaio 2018 dalle ore 10,00 alle ore 15,00 e
contestualmente, per quella data, chiedono, alla Governance societaria, un incontro
per affrontare le questioni su esposte nonché per quelle di seguito riportate, ritenendo
che la convocazione pervenuta ieri, che fisserebbe un incontro per il 24 gennaio, non
solo sa di beffa, ma si inserirebbe nel meccanismo artatamente congegnato dalla
Governance societaria per ritardare l’incontro e con esso la discussione, non più
procrastinabile, di materie estremamente importanti:
1) Pagamento mensile eseguito dalla SAS in favore della Società aggiudicatrice del
software delle paghe, per la chiusura dei cedolini mensili (buste paga), pur
avendo in forza personale qualificato ed assunto proprio per tale tipologia
professionale (sia dell’area della dirigenza che del comparto);
2) Conferimento di incarichi legali, per la rappresentanza e difesa in giudizio,
ammontanti a decine di migliaia di euro e comunque conferiti, a nostro avviso,
senza una “vera e definita” procedura interna che risponda ai criteri di
trasparenza ed imparzialità;
3) Definizione di contratti con poste private, continuando comunque ad utilizzare le poste Pagamento di consistenti spese sostenute dall’Amministratore Unico per i propri
spostamenti\missioni (risulterebbe addirittura anche il noleggio auto con
conducente), in palese contrasto con quanto contenuto nella L.R. n.9/2015 e
determinato nell’assemblea Ordinaria dei Soci della Società Servizi Ausiliari
Sicilia nella seduta del 9 agosto 2016, rispetto alla omnicomprensività del
compenso spettante allo stesso;
5) Utilizzo, incomprensibile, di risorse per spese missione personale – anno 2016 –
(Coordinatori, addetto alla Sicurezza, ecc), pari circa a € 24.000,00 per la Sede
societaria, a € 25.000,00 per quelle relative all’Assessorato del Territorio e
dell’Ambiente, a €. 8.000,00 per quelle relative dell’Istituto Zooprofilattico e a
€. 10.000,00 per quelle relative all’ASP 6; ovviamente, al netto di quelle
sostenute dall’amministratore unico; fattispecie quest’ultime probabilmente
perpetuate anche nell’anno 2017;
6) Autorizzazione ed utilizzo risorse FAMP, per l’attività lavorativa straordinaria di
personale societario, disattendendo anche quanto concordato in sede di
trattativa sindacale con le OO.SS. rappresentative;
7) Conferimento incarichi a professionisti esterni, pur avendo idoneo personale
dipendente da adibire a tali compiti, come per esempio il “servizio di
elaborazione, stampa e invio telematico della Certificazione Unica, ecc.;
8) Trasferimenti di personale da un’unità lavorativa ad un’altra, senza alcuna
trasparenza, sia nelle scelte che nelle procedure inerenti al trasferimento
stesso;
9) La recente nomina, tra l’altro non consacrata da un atto ufficiale, di un direttore
del personale sta portando a una proliferazione burocratica di procedimenti
amministrativi che, invece, di volgere verso una semplificazione e accelerazione
dei medesimi procedimenti, li aggraverebbe e li renderebbe estremamente
farraginosi; ci si riferisce, ad esempio, all’ultima nota prot. n. 8 dell’8 gennaio
2018, recante per oggetto “ODS – ferie e permessi vari”;
10) In ultimo, ma non per ultimo, la problematica legata al personale part-time
che, nonostante le nostre continue rivendicazioni per la definitiva risoluzione
della stessa e, sebbene la Governance societaria abbia più volte lasciato
intendere un’immediata soluzione, ancora oggi dopo oltre 15 anni questi
lavoratori continuano a vivere in una condizione non più sostenibile e di
continua mortificazione, subendo i continui giochetti fatti sulle loro spalle da
parte di una Politica becera e, purtroppo, anche da qualche Organizzazione
Sindacale.
F.to
CGIL-FP CISL-FP COBAS/CODIR FISASCAT-CISL
Campagna Piede D’Amico Calabrò