Palermo, 22 marzo- La Funzione pubblica Cgil Sicilia contesta al governo regionale la mancanza di interventi per contrastare l’emergenza rifiuti. “Non è noto alcun piano in proposito- sostengono Gaetano Agliozzo, segretario generale della Fp e Alfonso Buscemi, segretario regionale- e l’intervento della Regione continua a caratterizzarsi esclusivamente con lo spoil system nella governance tecnica del dipartimento rifiuti e in quella politica dell’assessorato all’energia, mentre sono assenti le risposte sia in tema di gestione dei rifiuti che per quanto riguarda la condizione degli operatori del settore”. I due sindacalisti rilevano che “ in merito dopo cinque mesi dall’insediamento del governo, si registrano solo dichiarazioni giornalistiche. Chiediamo che si passi ai fatti- sottolineano- e chiarezza anche sui tempi e sul crono-programma degli interventi, nonché controlli adeguati su tutti i soggetti istituzionalmente coinvolti (Comuni, SRR) con relativa responsabilizzazione ed eventuali sanzioni, laddove non si garantiscano le azioni programmate o non si rispettino i tempi previsti”. Agliozzo e Buscemi rilevano “quanto la mala gestione e la mancanza di interventi abbia inciso sulla condizione dei lavoratori che ne hanno direttamente pagato e continuano a pagarne i costi in termini di perdita salariale e di posti di lavoro, di cronici ritardi nel pagamento delle retribuzioni che si attestano costantemente sui tre-otto mesi, costringendo gli stessi a continui scioperi con conseguente precarizzazione complessiva della loro vita e obbligando i cittadini a convivere con cumuli di rifiuti”.
“Nel settore- sottolineano i due esponenti della Fp – vige l’anarchia almeno dal 2010. Ciascuno ha fatto quello che ha voluto- osservano- senza rispettare norme e regole, senza assumersi responsabilità, senza guida, con costi ambientali, sociali ed economici altissimi: dal peggioramento della qualità dell’ambiente, all’alta tassazione a carico delle famiglie, al peggioramento delle condizioni salariali e di lavoro degli operatori. E’ giunto dunque il momento –sottolineano- che senza indugio e responsabilmente, vengano finalmente attuati progetti capaci di invertire la tendenza per trasformare, come si fa in Europa i rifiuti in ricchezza, per garantire alte percentuali di raccolta differenziata, per strutturare la regione con impianti adeguati alle esigenze per il riciclo e lo smaltimento, commissariando i Comuni inadempienti, mettendo fine all’era della privatizzazione e dei guadagni garantiti ad alcune lobby mentre le perdite vengono socializzate”.
2018 dac