Tutela e valorizzazione dei beni culturali in Sicilia, FP Cgil incontra Tusa: no alla privatizzazione dei servizi e subito un piano programmatico per l’offerta culturale

“Assenza di un piano programmatico per l’offerta culturale e  tendenza alla privatizzazione dei servizi”. E’ ruotato attorno a questi due argomenti l’incontro che la delegazione della Funzione Pubblica Cgil Sicilia, composta da Clara Crocè, Antonio Casano e Rosa Raffa, ha avuto con l’Assessore ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa. “L’Isola dispone di un pregevole e ricco patrimonio storico e artistico – spiegano Crocè e Casano – un asset certamente strategico, seppur indiretto, per lo sviluppo dell’economia. Ma la valorizzazione dei beni culturali non può prescindere da una pianificazione organica capace di coordinare gli interventi nei singoli territori, onde evitare inutili ed indesiderate competizioni registratesi fra gli istituti”. La FP CGIL ha stigmatizzato la propensione verso la privatizzazione dei servizi, il cui campo d’azione rischia di sovrapporsi a quello pubblico, restringendone la sfera degli interessi collettivi. “Abbiamo fatto notare all’Assessore – sottolineano i due sindacalisti – come la logica della valorizzazione, in senso economicista,  sia in contrasto, nella fattispecie, con i principi fondamentali della Costituzione. La dimensione valoriale d’uso dei beni comuni culturali non è infatti commensurabile alla stregua di qualsiasi altro bene commerciale. L’Assessore, sul rapporto pubblico-privato, pur ritenendo una risorsa l’impiego dell’imprenditoria nella gestione mista dei siti culturali, con l’esternalizzazione dei  servizi aggiuntivi, ha tuttavia dato assicurazione – evidenziano Crocè e Casano – di volere procedere secondo linee regolamentari tali da garantire un circuito virtuoso di cooperazione, in osservanza al quadro delle finalità sociali e di tutela dei beni culturali, tutela che istituzionalmente compete all’azione dell’operatore pubblico”. La FP CGIL ha suggerito all’Assessore di coinvolgere gli Enti Locali nella gestione, chiamando a raccolta i molti giovani disponibili e in cerca di vera occupazione. “Al riguardo abbiamo chiesto – affermano Crocè e Casano – l’immediata istituzione della Commissione Regionale dei Beni Culturali, investendo la stessa dello studio di una proposta di legge ad hoc. Nella direzione del rafforzamento dei compiti di tutela è stata richiamata la necessità di dare corso all’attuazione dei profili professionali, già da tempo negoziati tra le parti”. Infine è stato toccato il tasto che riguarda le criticità del presidio culturale per eccellenza: la Biblioteca Regionale.  La FP CGIL ha lanciato una proposta all’Assessore Tusa. “Quella di indire una Conferenza di Servizio – concludono Crocè e Casano – alla presenza di tutte le autorità coinvolte nell’annosa querelle che penalizza l’incolpevole platea di fruitori, privata   del  diritto di accesso all’intero patrimonio di cui è dotata questa istituzione storica, riconosciuta ed apprezzata anche a livello internazionale”.

 

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