Inps, individuazione del referente con funzione ispettiva. Buscemi contesta il provvedimento del direttore regionale

Con determinazione dello scorso 24 luglio, nel conferire l’interim della responsabilità delle Unita organizzative di Vigilanza Ispettiva ai dirigenti delle sedi di Caltanissetta, Enna, Messina e Palermo, il direttore regionale Inps Sicilia, Sergio Saltalamacchia, ha previsto l’individuazione, previa intesa degli stessi con il dirigente regionale responsabile dell’Area manageriale “Entrate contributive, vigilanza documentale e ispettiva”, di un cosiddetto “referente – che possa collaborare a supporto nelle attività programmazione, gestione e controllo dell’attività ispettiva.  “La direttiva in questione – evidenzia Alfonso Buscemi, della segreteria regionale FpCgil Sicilia –  innanzitutto carica il soggetto individuato delle incombenze  di un responsabile di U.O. di Vigilanza senza, però, il riconoscimento di alcuna indennità di responsabilità, con l’aggravante di “costringere” l’ispettore scelto ad adempiere a funzioni alle quali ha preventivamente rinunciato non avendo presentato la domanda di adesione al bando emanato.  Inoltre, secondo quanto disciplinato dalla circolare n.108/2012 al punto 2.2.2, si sottolinea – aggiunge Buscemi – che la figura del referente è contemplata solo nell’ambito delle Agenzie complesse, laddove viene prevista un’articolazione della funzione “Vigilanza Ispettiva” delle Direzioni provinciali/Filiali di coordinamento, denominata Nucleo Ispettivo e per di più viene stabilito che il Direttore provinciale, sentito quello regionale, individuerà  il referente della suddetta articolazione tra i funzionari ispettivi in servizio presso le strutture che fanno capo alla Direzione stessa, in base a criteri di professionalità  e capacità  organizzativa.  Ciò detto, la Fp Cgil Sicilia, nel comunicare di non condividere l’interpretazione estensiva unilateralmente data al paragrafo 2.2.2 sopra menzionato, poiché attribuisce compiti e responsabilità ai funzionari di vigilanza impropriamente individuati come referenti senza alcun ristoro e con carattere “coercitivo”, chiede – conclude Buscemi – la modifica della direttiva impartita con la determinazione n.279 e di procedere per sanare il vulnus che si è creato con le posizioni rimaste scoperte, applicando le previsioni contrattuali e regolamentari per l’attribuzione degli incarichi di responsabilità delle Unità organizzative di Vigilanza Ispettiva”.

 

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