“Distribuzione del calo dei pazienti e dei trattamenti per ciascuna clinica, esubero orario distribuito per mansione e inquadramenti professionali, elenco di eventuali lavoratori prossimi alla pensione. Ed ancora, indicazioni di possibili carenze nelle singole strutture, report straordinari su scala regionale dal 2015 al 2017 e i bilanci dell’ultimo triennio”. La Funzione Pubblica Cgil Sicilia vuole vederci chiaro ed approfondire le dinamiche che hanno portato all’avvio della procedura di licenziamento dei 25 operatori da parte della “Diaverum Italia” che, nel territorio regionale, gestisce in convenzione 18 centri di dialisi e assiste 1250 pazienti. La vertenza è stata al centro di un incontro, tenutosi ieri, al termine del quale è emersa la volontà della società di non voler sospendere la procedura già posta in essere. “Da qui la necessità – affermano i rappresentanti della Fp Cgil, Clara Crocè, segretaria regionale, Enzo Maggiore, segretario della sede di Caltagirone, e Giuseppe Vaccaro del direttivo regionale della sanità privata – di mettere mano alle carte e di conoscere i numeri per meglio comprendere il quadro complessivo della situazione e per avere una maggiore contezza in ordine alla dimensione della manifestata crisi. Vogliamo capire, insomma, se l’esubero dichiarato sia reale ed eventualmente se possa essere superato o mitigato attraverso soluzioni. alternative. Ed in questa ottica, la Funzione Pubblica Cgil Sicilia, assieme alle altre Organizzazioni – concludono Crocè, Maggiore e Vaccaro – avanzerà una richiesta congiunta di incontro con l’Assessore regionale alla Salute, Razza, per l’istituzione di un tavolo tecnico, finalizzato ad imprimere alla vertenza una svolta positiva in modo da scongiurare i licenziamenti”.