“Se dal passato occorre trarre insegnamento, l’attribuzione della responsabilità ai sindaci nella gestione dei rifiuti non ci fa stare tranquilli. Lo affermano i vertici di Fp Cgil Sicilia dopo la decisione assunta dal governo Musumeci di stoppare la stagione dei commissariamenti per affidare i poteri ai Comuni, chiamati a garantire la funzionalità del servizio. “In particolare siamo fortemente preoccupati – affermano il segretario generale, Gaetano Agliozzo, e il segretario regionale, Alfonso Buscemi, con delega al settore igiene ambientale – per il rischio a cui potranno essere esposti i lavoratori che ancora oggi sono in forza agli Ato, alle prese con pesanti difficoltà economiche e senza un adeguato e pianificato accompagnamento alla soluzione di fuoriuscita dall’attuale contesto. Per non parlare delle esperienze a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni nella conduzione del servizio da parte di alcuni sindaci –– aggiungono – ci sono stati casi assolutamente negativi e sconfortanti. Le singole Amministrazioni, così come nel passato, in assenza di adeguate risorse economiche, saranno costrette ad operare con il solo fine di contenere i costi, sacrificando la qualità del servizio e le tutele contrattuali, mettendo a rischio anche i posti di lavoro. Tutto questo noi torniamo a denunciarlo con forza – aggiungono – e lo facciamo, con grande senso di responsabilità, per mettere in guardia la Regione affinché sia pronta, ove necessario, a commissariare quegli Enti Locali che dovessero risultare inadempienti rispetto alla materia e ai compiti assegnati. Gli errori del passato vanno scongiurati sul nascere – concludono Agliozzo e Buscemi – per evitare altri gravi disagi, disservizi e danni alle comunità, al territorio e ai lavoratori. Serve subito una riforma organica ed efficace per dotare la Sicilia di strumenti utili per una gestione dei rifiuti oculata e produttiva nel segno della programmazione che punti al rafforzamento della raccolta differenziata, all’incremento occupazionale e al rispetto dell’ambiente nel terreno della legalità”.