“Chi prova ad arricchirsi sulle spalle del servizio sanitario regionale e sulla pelle dei lavoratori e dei disabili non può e non deve operare nel sistema”. Così il Segretario Generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, alla notizia del sequestro di beni e soldi appartenenti al Consorzio Siciliano di Riabilitazione Società Consortile a R.L., al Presidente ed al Direttore generale. “Quanto accaduto, finito nel mirino dell’Autorità giudiziaria, chiamata a fare piena luce, – aggiunge Agliozzo – evidenzia l’esigenza di incrementare i controlli sugli enti accreditati operanti nel territorio. Il CSR gestisce una buona fetta della riabilitazione, soprattutto in alcuni comuni quali Catania, Trapani, Ragusa, Caltanissetta, Enna, Siracusa, il cui direttore generale è anche il Presidente onorario dell’AIAS e le cui sezioni locali, presenti in Sicilia, partecipano al Consorzio su cui oggi sono stati accesi i riflettori. La Fp Cgil ricorda un famigerato regolamento con cui l’Aias ed il CSR decisero di scrivere unilateralmente le regole per disciplinare il rapporto di lavoro alle dipendenze delle strutture facenti capo all’Associazione, in barba ai principi secondo cui ai soggetti convenzionati devono essere applicati contratti collettivi di lavoro sottoscritti dalle Organizzazioni rappresentative. In violazione di ciò, consapevoli del rischio di revoca della convenzione, produssero una sorta di contratto sottoscritto in date differenti da sindacati di prossimità. Le aziende operanti nella sanità privata – conclude Agliozzo – devono erogare, in sinergia con le aziende pubbliche, servizi di qualità, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori e dei pazienti. Chi si comporta in modo diverso, nel segno della speculazione, non merita di stare sul mercato perché fa concorrenza sleale, crea dumping contrattuale con i competitors, sfrutta i deboli e realizza profitti sul bene più prezioso per l’essere umano che è la salute”.