Nella sanità privata non si rinnova il contratto da 12 anni, oggi l’attivo regionale unitario: il 20 settembre presidio a Palermo davanti alla sede della Prefettura

“Dodici anni di attesa per il rinnovo del CCNL sono troppi. I lavoratori dicono basta. Vogliono, anzi pretendono il contratto subito!”. E’ lo spirito che animerà lo sciopero generale, proclamato dalle Segreterie nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl contro la situazione di stallo nella trattativa  con  le associazioni datoriali Aiop e Aris. Ad essere coinvolto è il personale non medico dipendente del settore della sanità privata. Oggi pomeriggio, a Palermo, si è riunito l’attivo regionale delle tre sigle per fare il punto della situazione in vista della protesta, che è stata programmata per il 20 settembre. Le conclusioni sono state affidate a Barbara Francavilla, segretaria nazionale di Fp Cgil.  Le tre organizzazioni sindacali di categoria, che manifestano apprezzamento per il rapido interessamento del Ministro Speranza, il quale ha annunciato la convocazione delle parti nella giornata di  domani,  hanno  predisposto una piattaforma unitaria. “La sanità privata siciliana – affermano Gaetano Agliozzo per la Fp Cgil, Paolo Montera per la Cisl Fp ed Enzo Tango per la Uil Fpl – merita grande attenzione da parte di tutti gli stakeholders: Istituzioni coinvolte, parti datoriali, lavoratori, organismi di rappresentanza e cittadini, poiché essa riveste un ruolo fondamentale nell’erogazione dei servizi sanitari alla cittadinanza, a garanzia del diritto alla salute costituzionalmente protetto.  Per troppi anni, le parole chiave, che hanno guidato tutti i processi riorganizzativi di settore, sono state essenzialmente “risparmio a tutti i costi”. Ciò ha determinato in Sicilia un surplus di problemi e difficoltà rispetto alle tante criticità già presenti sul livello nazionale.  Spiccano in particolare gli eccessivi ritardi registrati dai rinnovi contrattuali e la proliferazione dei contratti applicati, sottoscritti, talvolta, da sindacati scarsamente rappresentativi, compiacenti, molto più vicini alla parte datoriale piuttosto che ai lavoratori. Sul fronte regionale – aggiungono –  la sanità privata, nei 12 anni del piano di rientro, è stata interessata da una serie di eventi che hanno inciso negativamente sul servizio e sul lavoro espletato. Tra di essi vale la pena ricordare: la rimodulazione della rete ospedaliera ed ambulatoriale, la rivisitazione dei processi organizzativi e gestionali, l’abbassamento dei costi e delle tutele contrattuali, la riduzione di personale; la precarizzazione dei rapporti di lavoro. l’introduzione di forme lavorative libero-professionali, la crescita del dumping contrattuale, la lievitazione di sindacati gialli, la costruzione di contratti tagliati essenzialmente sulle specifiche esigenze della compagine datoriale, la proposizione di accordi decentrati al ribasso, il tentativo di introdurre forme di rapporto anomale ed improprie, quali il lavoro a chiamata, i ritardi nei pagamenti. A pagare il prezzo più alto sono principalmente i lavoratori,  penalizzati  su svariati fronti. La sanità privata, per rivendicare un ruolo di complementarità con la sanità pubblica, dovrà assicurare trattamenti economici allineati con i contratti pubblici. E ‘ arrivato il momento di riconoscere a questi lavoratori e lavoratrici ciò che meritano,  il diritto al rinnovo del contratto, ormai indispensabile e non più procrastinabile per consentire l’aumento dei salari, maggiori risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro in modo da prevenire e contrastare il fenomeno delle aggressioni  al personale, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il diritto alla formazione continua e alla qualificazione professionale, ma anche  per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini.  A Palermo, in occasione dello sciopero del 20 settembre, per il quale chiediamo una forte mobilitazione  – concludono Agliozzo, Montera e  Tango – allestiremo un presidio davanti alla sede della Prefettura con inizio alle ore 10”.

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