Sindacati sul piede di guerra per le lungaggini e i ritardi nella stabilizzazione dei lavoratori Asu: “Per nulla soddisfatti dell’esito dell’incontro. Siamo pronti alla mobilitazione”. Fp Cgil Sicilia, Cisl Fp Sicilia e Uil Temp annunciano battaglia dopo avere incassato risposte negative dall’Assessorato regionale al Lavoro. “All’assessore Scavone – affermano Gaetano Agliozzo e Massimo Raso per la Funzione Pubblica Cgil, Paolo Montera e Calogero Emanuele per la Cisl Fp e Danilo Borrelli per la UilTemp – avremmo voluto sottolineare che occorre chiudere definitivamente la stagione degli Asu, che tra le varie tipologie di precariato restano i più penalizzati”. All’incontro con i sindacati, infatti, l’assessore non ha partecipato. Presente invece il capo di gabinetto, Giovanni Pizzo, il quale ha fatto presente che il governo regionale ha chiesto il posticipo dei termini entro cui procedere ai processi di stabilizzazione. “Purtroppo, fatto ancora più preoccupante – sottolineano i sindacati – è che il tanto auspicato Collegato alla Legge di Stabilità non sarà approvato per assoluta carenza (o meglio assenza) di risorse, rimandando l’appuntamento alla Finanziaria di fine anno”. Resta quindi sospesa la vertenza dei lavoratori Asu. Questi lavoratori dal 1997 garantiscono servizi in tutta la Sicilia: dai Comuni, alle ASP, alle Biblioteche, alle Aree Archeologiche. “E lo fanno senza contratto, senza contributi e con una indennità che non arriva a 600 euro al mese, somma persino inferiore al reddito di cittadinanza” – proseguono i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil. “Ribadiamo – aggiungonoi – che va sostenuta ed approvata la nostra piattaforma, presentata al Tavolo della Quinta Commissione ed in tutti gli incontri tenutisi con l’Assessore. Siamo convinti che ricorrano tutte le condizioni per procedere alla stabilizzazione di questa platea di lavoratori senza nuovi oneri per la Regione e con la possibilità di attingere anche ai contributi dello Stato appositamente previsti. Entro il 31 dicembre – è la richiesta dei sindacati – devono essere avviate le procedure, adottando i relativi piani di fuoriuscita e dare attuazione piena alla legge regionale 8 rimasta inattuata. Siamo convinti che questa forza lavoro, ormai insostituibile, deve essere inserita negli organigrammi degli Enti e soprattutto bisogna dare vita ad un vero monitoraggio rispetto ai servizi e alle mansioni svolte da questi lavoratori. In questo quadro torniamo a chiedere con forza la storicizzazione della spesa”.
La procedura, tra l’altro, è stata autorizzata dal Governo Nazionale per altri precari. I sindacati chiedono anche di eliminare definitivamente l’intermediazione di Cooperative e Soggetti che non siano Enti Pubblici.
“Insomma – osservano ancora i sindacalisti – bisogna dare vita ad una piattaforma complessiva sia per quanto riguarda i diritti, sino ad oggi negati, sia per quanto riguarda lo status lavorativo che vada verso la definitiva stabilizzazione. Non accetteremo altre perdite di tempo, bisogna sbracciarsi, ricorrere a quanto ad oggi possibile e puntare i piedi in ogni sede, ad iniziare dall’Ars (dove piuttosto che approvare quel poco che è passato in Commissione e provare a recuperare risorse per la stabilizzazione dei lavoratori Asu, si litiga per distribuire fondi a destra e a manca) per arrivare al varo di provvedimenti concreti. Il Governo si faccia promotore di una proposta vera e seria. In assenza di risposte in tempi brevi – concludono Agliozzo, Raso, Montera, Emanuele e Borrelli – saremo costretti a passare alle azioni di protesta a sostegno della vertenza”.