“Ancora una fumata nera per i dipendenti della “EnnaEuno SpA” che attendono di transitare nella SRR”. La Fp Cgil manifesta il proprio deciso dissenso rispetto ad una questione che rimane bloccata e continua ad incalzare il presidente Accardi a trovare una soluzione in tempi brevi. Ed annuncia: “in assenza di risposte sarà chiesta l’attivazione dei poteri sostitutivi. Non è accettabile – dicono i rappresentanti della Fp Cgil Regionale e di Enna, Massimo Raso e Giovanni La Valle – che riunione dopo riunione non si riesca a trovare un percorso d’uscita che consenta ai 61 lavoratori di vedere applicata la Legge 9 che garantisce il passaggio e la continuità del servizio. Questi lavoratori sono rimasti ostaggio della cattiva politica e di chi, pur avendo il dovere istituzionale di farlo, non ha verificato nel tempo la coerenza e l’applicazione dei pianti di intervento dei singoli Comuni con il piano d’ambito e la dotazione organica a suo tempo approvata. Piani di intervento che, allora, furono approvati e avallati senza che si fosse svolta la prevista contrattazione sindacale che pure era richiesta. Adesso occorre trovare una soluzione. Il presidente della SRR ha ipotizzato una possibile soluzione, quella di costituire, nei Comuni interessati, uffici decentrati della stessa SRR da regolamentarsi attraverso idonei e appositi protocolli, e uffici ARO in grado di garantire sia ai Comuni che alla SRR la piena applicazione ed esecuzione dei contratti. Ribadiamo che, come sindacato, non abbiamo nulla in contrario, ci auguriamo che si formalizzi, in tempi brevi, la proposta ai singoli Comuni. Ribadiamo invece la nostra contrarietà alla effettuazione di pubbliche selezioni (ancorché riservate al personale di “EnnaEuno” in possesso dei requisiti di Legge) poiché esse partono dal presupposto errato che per il trasferimento il dipendente debba dimettersi dall’Ato in fallimento, rischiando di produrre un danno enorme agli stessi interessati. In direzione della “curatela fallimentare” e/o per essa, con il Giudice Delegato vanno chiariti e superati problemi interpretativi della norma. Deve essere chiaro (come evidenziato in recenti ordinanze di Giudici del Lavoro) che la curatela fallimentare non può sabotare “ i presupposti giuridici e di fatto utili e necessari affinché i ricorrenti conservassero il loro diritto alla assunzione presso la nuova SRR.” e deve essere consentito il passaggio anche parziale di questi lavoratori. I sindaci non possono sfuggire, tutta la vita, dalle loro responsabilità. Sono chiamati a finanziare la SRR e, per Legge, garantirne la funzionalità (per gli inadempienti l’Assessorato ha annunciato l’avvio delle diffide) e devono farsi carico dei lavoratori rimasti fermi: non possiamo aspettare che sia la nuova Legge sui Rifiuti – concludono Raso e La Valle – a risolvere temi e problemi, che individui una soluzione territoriale ravvicinata”.