“Approvata la legge che consente di svincolare i lavoratori Asu dai soggetti privati e di trasferirli negli organici degli enti utilizzatori, è necessario adesso proseguire tappa dopo tappa verso la concreta applicazione della norma”. A chiederlo i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e UilTemp, in commissione Cultura all’Ars, dove si è discusso dell’annosa vertenza di questa particolare tipologia di lavoratori precari e dove sono arrivate le rassicurazioni dell’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone.
“Abbiamo avuto la conferma che a breve sarà presentato un emendamento che permetterà la prosecuzione delle attività per un altro triennio 2020/2022, così da prorogare la scadenza prevista dalla norma al 31 dicembre 2019. In questo frattempo, si dovrà lavorare alla cosiddetta ‘storicizzazione’ al 2038 delle risorse, mirata alla stabilizzazione degli Asu”, spiegano i segretari generali Gaetano Agliozzo (Fp Cgil), Paolo Montera (Cisl Fp) e Danilo Borrelli (UilTemp). “Inoltre, su nostro input – proseguono – sarà emanata una nuova circolare, preceduta da una sorta di ‘interpello’ ricognitivo, per verificare e ricercare gli enti disponibili alla utilizzazione di personale Asu. Tale elenco sarà reso fruibile, in modo trasparente, anche ai lavoratori, in modo che sapranno a chi potranno presentare domanda di utilizzazione, senza il rischio di incappare in favoritismi e clientelismo. *Infine, si sta lavorando anche sulla possibilità di abbassare il vincolo per le fuoriuscite volontarie da 10 a 5 anni”*.
Al termine dell’audizione, i sindacati hanno sottolineato ai tecnici dell’Assessorato regionale al Lavoro, la necessità di non escludere dalla lista gli Enti Regionali, perché questa previsione “taglierebbe le gambe” a quanti oggi sono, utilmente, in servizio presso i Beni culturali ed altri Enti regionali.
“Dopo l’audizione di oggi – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e UilTemp – si è rafforzata l’idea che occorre riaprire un tavolo di confronto col Governo nazionale che dovrà servire a superare eventuali ostacolo sia normativo sia finanziari alla stabilizzazione. Resteremo vigili e il nostro impegno sarà costante fino a quando il calvario di questi lavoratori, che dura da più di 20 anni, non sarà finalmente archiviato”.