“Avanti con la mobilitazione nazionale, rilanciando la protesta in tutto il territorio regionale per rendere evidente all’esterno la drammatica situazione che vivono tutte le sedi siciliane dell’Agenzia delle Entrate”. E’ stato deciso all’unanimità dal Coordinamento siciliano Fp Cgil Sicilia dell’Agenzia delle Entrate che si è riunito per discutere della paralisi sofferta dall’ente. “E’ arrivato il momento di farci sentire con una iniziativa pubblica – affermano il segretario generale Gaetano Agliozzo, la responsabile regionale del comparto Funzioni Centrali Caterina Tusa ed il coordinatore regionale dell’Agenzia Michele Morello – per provare a sensibilizzare chi di dovere, per sollecitare risposte concrete alle legittime rivendicazioni. C’è un elenco nutrito di criticità a cui va posto rimedio: carenza di dirigenti, capi team decaduti e chiamati a svolgere le loro funzioni assumendo responsabilità senza remunerazione, organici ridotti all’osso con fuoriuscite per pensionamento ordinario ed anticipato per quota 100 che presumibilmente supereranno le 600 unità entro il 2021. Ed ancora, tagli ai fondi aziendali, eccessivo e cronico ritardo sui pagamenti per salario accessorio collegato ad obiettivi di produzione già raggiunti. La situazione è divenuta caotica – aggiungono Agliozzo, Tusa e Morello – anche perché manca il direttore generale, decaduto dal 9 dicembre e sostituito dal direttore del personale prossimo alla pensione, le cosiddette posizioni di elevata responsabilità, attribuite a seguito di apposita selezione, rischiano di essere dichiarate illegittime in quanto si è in attesa di sentenza della Corte Costituzionale circa le modalità di attribuzione, e chi dovrebbe decidere è latitante. Insomma non si decide perché manca chi deve decidere e tutto ricade sul senso di responsabilità dei singoli lavoratori. Il Governo, fino ad oggi, ha fatto solo passerelle televisive per annunciare il ritorno alla lotta all’evasione fiscale, senza però offrire gli strumenti a chi la lotta la deve materialmente portare avanti. L’Agenzia delle Entrate sta attraversando uno dei periodi peggiori dalla propria istituzione con la conseguenza che la paralisi si ripercuote sui cittadini con effetti negativi sui servizi offerti e con la mancata attività di contrasto agli evasori. Nei prossimi giorni in tutti gli uffici – concludono Agliozzo, Tusa e Morello – si terranno assemblee per illustrare con chiarezza le ragioni della protesta”. Il 23 gennaio si terrà il “fiscal day”, che unirà nella mobilitazione tutti gli uffici d’Italia, e il 6 febbraio appuntamento poi dinanzi alla sede del MEF.