“Al netto dell’encomiabile disponibilità di gran parte del sistema delle imprese che hanno accolto pienamente le nostre sollecitazioni, avvertiamo il dovere di denunciare ancora ritardi nella fornitura dei dispositivi di protezione individuali, seppur legata alle difficoltà di reperirli nel mercato”. Fp Cgil Sicilia lancia un appello all’Assessore regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità, Alberto Pierobon, e al Dirigente Generale del Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, Salvatore Cocina, affinché intervengano, sia sul sistema delle Imprese che sugli SPRESAL, al fine di verificare l’uniforme applicazione delle norme in modo da garantire, ricorrendo anche al sistema della Protezione Civile, il regolare approntamento di tali fondamentali dispositivi di sicurezza, così come richiesti dalle direttive impartite dal Governo nazionale e da quello Regionale durante questa delicata fase emergenziale legata alla diffusione del Coronavirus. “Sollecitiamo inoltre – affermano il Coordinatore regionale di Igiene Ambientale, Alfio Leonardi, e il Segretario regionale, Massimo Raso – disposizioni uniformi in tutto il territorio siciliano circa la necessità di diminuire o fermare, in questa fase, lo sforzo lavorativo di alcune attività che sono rinviabili o che comporterebbero rischi (in alcuni territori, ad esempio si sono chiuse temporaneamente le isole ecologiche). Infine, in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità (Rapporto ISS 3/2020 Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla trasmissione del virus sars covid 2) – concludono Leonardi e Raso – rispetto alla gestione dei rifiuti extraospedalieri di pazienti positivi e in isolamento domiciliare, occorrerebbe dare indicazioni precise ad evitare ogni rischio possibile per i lavoratori del comparto igiene ambientale, ai quali, assieme ad altre categorie in prima linea, va il nostro sincero ringraziamento e vicinanza per lo straordinario lavoro che stanno svolgendo in questo particolare momento”.