“All’interno delle strutture ospedaliere negli anni è cresciuto in maniera considerevole il numero di contratti atipici: contratti di collaborazione coordinata e continuativa e contratti libero professionali”. A rilevarlo Fp Cgil Sicilia e Nidil Cgil Sicilia in una nota indirizzata all’Assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, nella quale si sottolinea “la proliferazione del grave fenomeno del precariato nella sanita pubblica dell’isola. “E’ una condizione presente – sottolineano il Segretario Generale della Funzione Pubblica, Gaetano Agliozzo, e il Coordinatore delle Nuove Identità di Lavoro, Andrea Gattuso – su tutto il territorio regionale e comprende tutte le figure professionali, dai medici e infermieri, agli OSS e al personale tecnico e parasanitario. Vede coinvolti centinaia di lavoratori che ormai da anni operano all’interno degli ospedali e di altre strutture sanitarie pubbliche. Molti di questi lavoratori sono stati, insieme ai colleghi strutturati, in prima linea nell’affrontare l’emergenza COVID-19 – aggiungono – mettendo a disposizione della collettività la propria esperienza e professionalità maturata sul campo, pur avendo contratti precari, rinnovati di volta in volta. Oggi, lasciata alle spalle la fase più acuta della pandemia che ha interessato la nostra regione e l’intero Paese, siamo sempre più convinti che il sistema sanitario pubblico sia un bene da difendere e da rafforzare, nell’interesse di tutti i cittadini e di tutti i lavoratori. In questa ottica, tenuto conto anche delle importanti risorse messe a disposizione dal Governo per migliorare il sistema sanitario, riteniamo non più rinviabile avviare un percorso che in prospettiva porti il personale precario verso una stabilizzazione dei rapporti di lavoro. Infatti se da un lato, almeno a partire dal 2017, diverse strutture hanno utilizzato le misure previste dalla cosiddetta circolare Madia, avviando la stabilizzazione dei lavoratori rientranti nei requisiti previsti dall’art.20 comma 1 del D.lgs 75/2017 (lavoratori a tempo determinato), dall’altro si registrano pochissimi casi di applicazione del comma 2 dell’articolo 20, riservato ai lavoratori con contratti di lavoro atipico. Crediamo che il sistema sanitario regionale abbia oggi, più che mai, bisogno di un qualificato intervento di potenziamento strutturale, attingendo proprio dalle professionalità che in questi anni, con contratti di lavoro precari, hanno contribuito ad assicurare il diritto alla Salute dei cittadini siciliani. Chiediamo dunque con urgenza – concludono Agliozzo e Gattuso – un incontro finalizzato all’avvio di un percorso che possa da un lato contribuire, acquisendo i profili già consolidati, a rafforzare il sistema sanitario regionale, e dall’altro dare serenità e stabilità a centinaia di lavoratori”.