Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno incontrato questo pomeriggio l’assessore alla Salute Ruggero Razza per discutere dei bonus Covid destinati al personale della sanità pubblica e di Seus 118. “Siamo stati travolti da una durissima seconda ondata della pandemia, gli operatori sanitari sono di nuovo tutti in trincea, lavorando con ritmi massacranti e a costo di enormi sacrifici personali, e hanno diritto a un riconoscimento concreto – dicono i segretari generali delle tre sigle, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango. – Riconoscimento che, ad oggi, non hanno ancora avuto nemmeno per i primi, terribili, mesi dell’emergenza. Abbiamo sollecitato quindi l’incontro di oggi con l’assessore per avere certezze sui tempi e sui modi di erogazione, sia dei fondi statali sia dei fondi regionali”. Dall’incontro è emerso che oltre ai quasi 36 milioni di euro stanziati dal governo nazionale, con il decreto “Cura Italia” e con il decreto “Rilancio”, infatti, ci sono altri 15 milioni di euro derivanti dalla Finanziaria regionale che serviranno per riconoscere ai lavoratori un’ulteriore indennità aggiuntiva di mille euro al mese per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020. “Per quanto riguarda le risorse regionali, si tratta di somme – spiegano Agliozzo, Montera e Tango – che andranno a lavoratori individuati tra quelli che sono stati maggiormente impegnati nella gestione dell’emergenza sanitaria. I criteri saranno oggetto di una prossima convocazione, che abbiamo chiesto arrivi in tempi stretti”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto, inoltre una convocazione urgente dedicata interamente a Seus 118, a cui siano presenti sia l’assessore Razza sia il presidente del Cda della società, Davide Croce. “Consideriamo il bonus che spetterà ai lavoratori del settore emergenza-urgenza per la prima ondata della pandemia soltanto un acconto, in particolare dopo che l’interlocuzione dell’assessore con il ministro della Salute Roberto Speranza ha chiarito che le indennità aggiuntive non riguarderanno tutto il periodo dell’emergenza ma soltanto i mesi di marzo, aprile e maggio. Si tratta di operatori sanitari che stanno costantemente in prima linea sul fronte dell’emergenza e che certamente sono tra i primi che si ritrovano esposti al rischio del contagio. È necessario affrontare al più presto il tema delle risorse, oltre a procedere nella messa a punto dei rapporti tra Assessorato, azienda e organizzazioni sindacali, fondamentale per affrontare i mesi difficili che purtroppo ancora ci attendono”.