“Occorre agire in fretta per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata all’espandersi della pandemia, anche nella nostra regione. E il rafforzamento degli organici, in servizio presso le aziende ospedaliere, rappresenta una priorità assoluta”. Fp Cgil Sicilia si mobilita e, attraverso una nota, chiede all’Assessore alla Salute, Ruggero Razza, e al Dirigente Generale del Dipartimento Pianificazione Strategica, Mario La Rocca, di accelerare le procedure per la definizione delle nuove dotazioni organiche. ”Alla luce di quanto sta accadendo, con la pericolosa avanzata della diffusione del contagio – afferma il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo – non possiamo che manifestare la nostra grande preoccupazione, tenuto conto che il personale sanitario, attualmente impegnato, è insufficiente rispetto al crescente numero di richieste giornaliere di intervento. Ma oltre all’eccessivo carico di lavoro, con turni senza sosta, c’è pure da considerare che parecchi operatori sono costretti, loro malgrado, ad interrompere temporaneamente l’attività perché contagiati dal virus. Lo scenario è dunque a dir poco rassicurante, se non si correrà ai ripari con sollecitudine – aggiunge Agliozzo – siamo di fronte, nonostante gli sforzi e l’impegno, a strutture sanitarie in profonda sofferenza, non perfettamente adeguate, in termini di impiego di risorse professionali, alla risposta che l’emergenza del momento richiede. Ed allora – avverte il Segretario Generale di Fp Cgil Sicilia – non c’è tempo da perdere. La Regione faccia presto e bene per assumere nuova forza lavoro da destinare al potenziamento delle attività sanitarie, messe a dura prova dalla diffusione del Covid-19. Chiediamo un urgente incontro – conclude Agliozzo – allo scopo di accelerare l’iter che sblocchi il piano di assunzioni in modo da rilanciare l’offerta sanitaria e dare risposte al personale e ai cittadini. La riteniamo una condizione essenziale, dal momento che i reiterati appelli per il reclutamento di unità a tempo determinato sono fin qui caduti nel vuoto. La salvaguardia della salute pubblica non può essere ritardata da ostacoli amministrativi o burocratici, specie in periodo di pandemia”.