“Due Tavoli permanenti per affrontare questioni importanti come il rafforzamento dei Servizi Sociali e delle IPAB”. Ad avanzare la richiesta all’Assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, è la Fp Cgil Sicilia. “Dopo la positiva esperienza della vertenza ASU, che dimostra ulteriormente come le risposte condivise e concertate siano le più efficaci e rispondenti ai bisogni – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e il Segretario Regionale Massimo Raso – chiediamo all’Assessore di avviare altri due “Tavoli” di confronto e concertazione per arrivare, ancora una volta, a soluzioni favorevoli per i lavoratori impegnati nei due settori. Sulla prima questione abbiamo chiesto, nelle settimane scorse, a Scavone di convocare la nostra Organizzazione, ma anche Anci e Ordine regionale degli Assistenti Sociali, perché, come Sicilia, avvertiamo due problemi – continuano Agliozzo e Raso – il primo riguarda l’utilizzazione delle risorse previste nella Legge di Bilancio, visto che la norma nazionale così strutturata taglia paradossalmente fuori Regioni come la nostra, che non raggiungono il parametro di 1 assistente sociale (AS) ogni 6.500 abitanti e (commi 791/792 tagliano le Regioni a Statuto Speciale dall’accesso ai FSC). La seconda criticità è come garantire la continuità occupazionale al personale dedicato in questi anni alle misure di contrasto alla povertà, trovando anche il modo per “sanare” quel personale utilizzato con forme contrattuali atipiche o mediate da soggetti terzi (dipendente coop, a Partita Iva, Somministrazione, ecc) magari tramite concorsi riservati che vadano a premiare prioritariamente l’esperienza diretta negli ambiti di riferimento”. L’altra questione irrisolta, certamente più “antica”, che si trascina da anni, riguarda le IPAB. “Anche su questo tema – sottolineano Agliozzo e Raso – l’Assessore Scavone aveva iniziato un ragionamento. Chiediamo che si giunga adesso ad una conclusione positiva, soprattutto per quei lavoratori (circa 300) che sono rimasti “intrappolati” in Enti dismessi, estinti e/o comunque fermi, ma anche per quei lavoratori che, ormai da diversi mesi, hanno perso l’occupazione, non hanno stipendio e non usufruiscono di ammortizzatori sociali. La Regione Siciliana, a maggior ragione dopo che la Corte Costituzionale ha sancito la incostituzionalità dell’Art. 34 della Legge 22/86, è chiamata legiferare per offrire una soluzione lavorativa e di rilancio dell’Assistenza Pubblica”.