E’ da tempo che sottolineiamo la gravità e l’eccezionalità della condizione delle IPAB Siciliane e dei Lavoratori che sono rimasti “intrappolati” in questa situazione senza stipendi (in alcuni casi da anni!), senza lavoro, senza contributi e, persino, senza il diritto agli ammortizzatori sociali (in quanto dipendenti pubblici!)
La Sicilia condivide insieme al Veneto il triste primato di non aver proceduto ad una riforma organica del settore, è ormai chiaro che la politica regionale (sia l’attuale governo ma anche il precedente!) ha deciso che questo settore e questo “mercato” debba essere consegnato ai privati, ritenendo scandalosamente che non vi debba essere un ruolo pubblico nei servizi alla persona, per un welfare pubblico rivolto a soggetti fragili della società.
Aver determinato il sostanziale definanziamento della legge 71/82 ha determinato la seguente situazione: ci sono Lavoratori che operano in strutture ancora attive e dove, sia pure con fatica e con ritardi intollerabili, riescono ad andare avanti e a vedere qualche “acconto” delle loro spettanze
ma poi ci sono (oltre la metà delle strutture esistenti!) IPAB che sono ferme da tempo, perché dichiarate “estinte” o che erano in attesa di tale dichiarazione.
Quasi un anno fa, la Corte Costituzionale (pronuncia 135/2020 del Giugno 2020) mentre ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’Art. 34 della legge 22/86, ha anche affermato che per la Regione adesso consegua l’obbligo si salvaguardare la parte più debole, ovvero i Lavoratori!
Che cosa è stato fatto per garantire questo loro diritto?
Persino dell’anticipazione di alcune mensilità (contenuto nell’Art. 5 comma 14 della Legge 9/2020 e ribadito all’art. 102 nell’ultima legge 9/2021) non si hanno notizie e quelle poche che abbiamo sono tutte negative.
Nel frattempo il Governo, sulle IPAB ha messo in campo una serie di
provvedimenti amministrativi che non ci sono chiari, ma nessuno risolve il problema che abbiamo posto da tempo: salvaguardate almeno i Lavoratori, favorite il passaggio degli stessi ad altri Enti Locali, alle ASP, nelle partecipate pubbliche regionali; valorizzate l’enorme patrimonio delle IPAB per saldare le spettanze arretrate e sistemare la situazione contributiva di questi Lavoratori.
Abbiamo atteso l’annunciato nuovo DDL Governativo, ma i mesi passano ed il tempo non è una variabile indipendente!
Ora basta! Il Governo esca allo scoperto e ci dica cosa intende fare delle IPAB e del futuro di questi Lavoratori.
NON SIAMO PIU’ DISPOSTI AD ASPETTARE INVANO!
Per tutte queste ragioni convochiamo per
MARTEDI’ 15 GIUGNO alle ore 10 davanti l’Assessorato Regionale alla Famiglia una MANIFESTAZIONE REGIONALE,
avuto riguardo per le normative antiCOVID, per rappresentare le ragioni di questa nostra protesta e chiedere le risposte che servono al Governo.
Ci appelliamo a tutti SINDACI dove hanno sede le IPAB, alle Associazioni del Terzo Settore, a quanti hanno a cuore le ragioni di un Welfare Pubblico di qualità, di sostenere insieme a Noi la necessità che si faccia, una volta per tutte, chiarezza su questo oscuro capitolo della Regione
MoGaetano AGLIOZZO Paolo MONTERA Enzo TANGO Massimo RASO Mario BASILE Luca CRIMI