Continua l’impegno della FP CGIL SICILIA sulla “vertenza IPAB”.
Nei giorni scorsi il Sindacato ha incontrato l’AssessoreScavone e i vertici del Dipartimento Famiglia per porre con forza l’esigenza di avere risposte sulle questioni aperte in questa vertenza e che attengono alla Legge di riforma, al “protocollo” per mobilitare risorse umane verso le Aziende Sanitarie e su alcune leggi di finanziamento delle IPAB.
Oggi con una lettera alla Presidente della Sesta Commissione e ai Deputati dell’ARS, la FP CGIL SICILIA sollecita un rapido iter per questo nuovo tentativo di riforma degli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficienza.
In una nota – a firma del Segretario Generale Gaetano Agliozzo e del Segretario Regionale con delega alle Funzioni locali Massimo Raso – si sottolinea come “vi sia una necessità: quella di fare uscire queste Istituzioni dalle “sabbie mobili” in cui sono cadute dopo che si è drasticamente ridotto (dell’’85%!) il finanziamento della Legge 71/82.
Questo ha determinato che molte di queste Istituzioni vivono con grandi difficoltà (accumulando debiti verso i Lavoratori) e che altre sono ferme da tempo e con il personale che vive un “tempo sospeso”(senza lavoro, senza stipendi e senza ammortizzatori sociali).
A questo si aggiunga che la Corte Costituzionale, un anno fa, dichiarando incostituzionale l’art.34 della Legge 22/86 ha di fatto precluso la possibilità per questi Lavoratori la via della assunzione presso i Comuni, determinando un “vuoto legislativo” che occorre colmare, per restituire loro la serenità e la continuità occupazionale che hanno perduto: caso unico in Italia di lavoratori pubblici senza lavoro!”
“Per questa ragione – continua la nota – guardiamo con grande interesse alla possibilità che una parte importante di questa platea possa essere mobilitata verso le Aziende Sanitarie anche dietro un processo di riqualificazione professionale e che la rimanente parte possa trovare occupazione secondo le previsioni di cui agli articoli 6 e 17 del citato disegno di legge in una “lista unica ad esurimento” presso tutti gli Enti sottoposti al controllo ed alla vigilanza della Regione Siciliana.
Così come guardiamo alla necessità che, attraverso le ASAP (Aziende di servizi alla persona) che prenderanno il posto delle II.PP.A.B. possa rilanciarsi un pezzo di assistenza pubblica alle persone in difficoltà economica che non possono avere come unica alternativa il ricorso ad un pervasivo ed oneroso mercato privato”.