“Necessità ed urgenza di chiudere una serie di questioni che sono rimaste in una sorta di limbo per effetto della pausa estiva, la cui definizione è attesa da tantissime lavoratrici e lavoratori”. Fp Cgil Sicilia sollecita l’individuazione di adeguate soluzioni. A prendere posizione sono il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e il Segretario Regionale responsabile Funzioni Locali, Massimo Raso, i quali hanno inviato una lettera all’Assessore Regionale alla Famiglia e al Lavoro, Antonio Scavone. “Con la impugnativa dell’Art. 36 della l.r. n.9/2021 si è bloccato il processo di stabilizzazione di questi 4.571 lavoratori. Con il Governo Nazionale è stata avviata una interlocuzione, si è accennata alla possibilità di inserire emendamenti in disegni di legge in discussione – sottolineano Agliozzo e Raso – ma ad oggi non abbiamo notizie ufficiali e concrete circa le soluzioni prospettate. Nel frattempo abbiamo visto, ad esempio, che nella legge 106/2021 (che contiene norme in favore dei LSU) non è stato introdotto nulla in merito, così come non c’è traccia dell’avvio del “Tavolo” con il Governo Nazionale. Continuiamo a ritenere urgente ed inderogabile la stabilizzazione di queste risorse umane e professionali, incomprensibilmente lasciate per 24 anni nel precariato. Stesso discorso – aggiungono Agliozzo e Raso – vale per il potenziamento dei servizi sociali dei vari distretti socio-sanitari della Sicilia, potenziamento che passa dalla definizione dei livelli essenziali, ma che, per noi, deve essere direttamente collegato alla stabilizzazione degli operatori e al superamento della precarietà degli Assistenti Sociali e delle altre figure presenti in tali attività. E’ assurdo, oltre a non essere corretto, che si continuino a stipulare contratti libero professionali, a partita IVA, con i professionisti Assistenti Sociali e/o altre figure, utilizzati spesso soltanto come escamotage per evitare di contrattualizzare i lavoratori. Riteniamo vadano seguiti modelli virtuosi, come ad esempio Lecce, e cambiata impostazione per assumere e irrobustire i servizi sociali professionali. Da questo punto di vista, occorre che la Sicilia (sostanzialmente esclusa dai finanziamenti di cui alla Legge Nazionale 178/2020 poiché ha un rapporto Assistenti Sociali/Abitanti di gran lunga superiore a 1/6500) rinegozi questa partita, includendo la questione stabilizzazione. Infine, ma non in ordine di importanza, torniamo con forza a riproporre l’esigenza di chiudere il capitolo dei Lavoratori delle II.PP.A.B. che ha costituito oggetto di passate interlocuzioni ma che ancora non “atterra” su un terreno di concretezza. Non abbiamo notizie circa l’iter legislativo del nuovo disegno di legge, approvato a metà giugno 2021 in Giunta di Governo, che non risulta incardinato all’ARS, né abbiamo notizie del “protocollo”, che pure abbiamo giudicato positivamente, volto alla riqualificazione del personale ai fini di una loro utilizzazione presso le Aziende Sanitarie Provinciali. Sull’insieme di queste tre importanti e delicate questioni di notevole interesse sociale ed occupazionale – concludono Agliozzo e Raso – chiediamo all’Assessore Scavone di voler, con cortese sollecitudine, convocarci per un esame ed una condivisione e definizione delle rispettive soluzioni”.