“L’annunciata chiusura del reparto di Cardiologia dell’Ospedale “Gravina” di Caltagirone è l’ennesima dimostrazione della drammatica situazione in cui versa la sanità siciliana. Non si può lasciare scoperto un così ampio territorio, creando disagi e disservizi e mettendo a rischio la salute delle persone”. Funzione Pubblica Cgil Sicilia, raccogliendo il grido d’allarme delle sedi Fp di Caltagirone e di Catania, prende posizione e chiama in causa l’Assessore regionale al ramo, Giovanna Volo. “Il Governo della Regione – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, Domenico Mirabile, Coordinatore Regionale Medici Fp Cgil, e Antonio Trino, Coordinatore Regionale comparto Sanità – non può indirizzare maggiori finanziamenti per la sanità privata e trascurare e abbandonare quella pubblica. Non è possibile che per temporanea carenza di personale, vaste comunità debbano essere private da questo importante servizio della U.O.C. di Cardiologia, nodo della Rete IMA del bacino Catania-Ragusa-Siracusa. Non vorremmo che la chiusura di questo reparto fosse l’inizio di una fine per l’intera struttura ospedaliera di Caltagirone, le cui conseguenze sarebbero nefaste, deleterie ed inimmaginabili. Ecco perché, pur apprezzando la soluzione tampone legata alla sottoscrizione del protocollo d’intesa tra l’Asp di Catania e le tre Aziende Ospedaliere cittadine che, in virtù di una programmazione di azioni nel breve e forse nel medio periodo, è destinata a garantire la funzionalità del reparto, restiamo fortemente preoccupati. Ed è proprio in questa ottica che diciamo, con forza e convinzione, al Governo Siciliano e all’Assessore Volo – concludono Agliozzo, Mirabile e Trino – di adottare misure adeguate che possano risolvere definitamente l’emergenza, esperendo nuovi bandi per l’assunzione di medici e personale sanitario e amministrativo. Urgono insomma provvedimenti di sistema, incluso il potenziamento degli organici, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza per tutelare la salute dei cittadini del territorio”.