Stabilizzazione Asu, Fp Cgil Sicilia: si proceda subito all’applicazione della norma e all’implementazione per tutto il bacino di lavoratori

“Questo successo è frutto di un impegno costante e determinato, sia da parte delle Istituzioni regionali che del sindacato, a favore della dignità e dei diritti dei lavoratori”. Fp Cgil Sicilia esprime piena soddisfazione per i recenti risultati ottenuti in riferimento alla stabilizzazione dei lavoratori Asu nell’Isola, come annunciato dal Presidente della Regione, Renato Schifani, e dall’Assessore regionale Nuccia Albano.  “Il dialogo e il confronto tra  Regione Siciliana e Fp Cgil – si sottolinea nella nota –  ha permesso di raggiungere questo importante obiettivo che attribuisce alla lotta contro il precariato priorità tangibile. Ora, con l’approvazione della norma per la stabilizzazione di 3.700 lavoratori Asu, è fondamentale garantire tempi celeri nell’attuazione di questa disposizione, affinché i benefici possano essere concretamente percepiti dai lavoratori”. In particolare Fp Cgil   auspica una rapida implementazione della normativa per quanto riguarda gli Asu dei beni culturali, degli enti locali e del privato sociale. “È essenziale che anche queste figure, che svolgono un ruolo fondamentale  – prosegue la nota del sindacato – possano godere dei diritti e della stabilità lavorativa tanto attesa. Non possiamo infatti dimenticare che vi sono ancora criticità da affrontare nel bacino Asu: dalle difficoltà riscontrate nelle stabilizzazioni dei lavoratori presso i Comuni in dissesto o in riequilibrio finanziario a quelli impiegati nel privato sociale, da ricollocare”. Fp Cgil assicura il massimo impegno. “Rimarremo vigili e determinati – evidenziano –  nel garantire che anche queste situazioni siano affrontate attraverso la ricerca di soluzioni efficaci e tempestive in modo da non lasciare indietro nessun lavoratore. Dopo il raggiungimento di questo significativo traguardo – conclude la nota –  ci poniamo l’obiettivo del riconoscimento della contribuzione mancante ai fini pensionistici di questi 25 anni di lavoro”.

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