Si è tenuto oggi, su richiesta della Funzione Pubblica di CGIL e di quella della Cisl Sicilia, l’incontro presso il Dipartimento al Lavoro per trattare la vertenza dei Lavoratori Asu. All’ordine del giorno le problematiche relative al pagamento dell’assegno di utilizzo e la stabilizzazione. L’incontro è stato presieduto dalla Dirigente Generale, la dottoressa Francesca Garoffolo, e dal dottore La Rocca, componente dell’Ufficio di staff dell’ Assessore Ippolito, la quale non ha potuto partecipare per motivi di salute. “La Garoffolo, dopo avere introdotto i lavori, ha comunicato che il Dipartimento sta affrontando diverse difficoltà legate alle dinamiche economiche per la gestione della nuova piattaforma che rallentano il pagamento dei Lavoratori Asu, assicurando comunque che le spettanze di ottobre, novembre e dicembre dovrebbero essere pagate entro fine mese. Si è anche affrontato il tema che riguarda la stabilizzazione dei lavoratori, per i quali era stata presentata da tutte le sigle sindacali una piattaforma con delle proposte che ha incassato il parere positivo del Dirigente Generale. Per quanto riguarda la possibilità di storicizzare fino all’anno 2038 la spesa per il personale Asu, è stata accolta la proposta di abolizione del requisito dei 10 anni per i lavoratori che chiedono la fuoriuscita dal bacino. La Funzione Pubblica di Cgil e quella della Cisl, rappresentate da Gaetano Agliozzo, Clara Crocè, Salvo Musolino Paolo Montera, Mario Basile e Alfredo Piede, hanno lanciato un monito al Governo regionale: “I lavoratori Asu che da anni garantiscono i servizi nelle Pubbliche Amministrazioni non possono essere considerati lavoratori di Serie B. Siamo stanchi di Tavoli tecnici inconcludenti. La risposta alla vertenza Asu deve essere data dalla politica. Il Governatore Musumeci non può sottrarsi al confronto con i sindacati – evidenziano ancora Agliozzo, Crocè, Musolino, Montera, Basile e Piede – pertanto chiediamo la convocazione delle Organizzazioni alla presenza di tutti gli assessori coinvolti nella vertenza Asu e l’utilizzo dei Lavoratori. La Regione Siciliana non può continuare a ragionare a compartimenti stagni, l’onere di una stabilizzazione non può essere solo a carico dell’ Assessorato al Lavoro – concludono – considerato che l’ 80% di questi lavoratori presta servizio presso gli Enti Locali e la restante parte presso Sanità e Beni culturali”. I lavori sono stati aggiornati al 31 gennaio auspicando la presenza dei competenti componenti di Governo.