“La misura è colma. Che la politica debba influenzare le scelte e purtroppo ormai prassi, che debba cercare di ottemperare ai desiderata di quante più persone possibili pure, ma che si continui a lasciare senza governo molte aziende sanitarie, questo proprio no. E’ inaccettabile. Ed è addirittura scandaloso”. Lo affermano il Segretario Generale della Fp Cgil Sicilia, Gaetano Agliozzo, e il Coordinatore regionale Fp Cgil Medici, Renato Costa, i quali sottolineano: “da troppi giorni abbiamo atteso invano che si completasse il quadro delle nomine delle direzioni aziendali. Adesso il disegno sembra chiaro” – avvertono ancora Agliozzo e Costa. Entrambi, utilizzando uno sfondo ironico, delineano il desolante e triste scenario. “Abbiamo voluto credere – affermano – al faticosissimo lavoro dei Direttori Generali, immersi da giorni, così li abbiamo immaginati, nello studio dei curricula dei direttori sanitari e amministrativi che l’Assessorato con solerzia ha loro recapitato. Ma adesso crediamo sia arrivata l’ora di annunciare che il Re è nudo?”. I due segretari, passando poi in rassegna concetti e contenuti, non nascondono la grande rabbia e delusione rispetto ad un governo “che sta brillando per immobilismo, che non riesce a dare risposte concrete ai mali della Sicilia. Sanità negata, liste d’attesa, medicina del territorio, reparti senza personale e spesso privi di strumenti operativi: ecco questi servizi, seppur fondamentali – denunciano – non sembrano interessare a nessuno, soprattutto a chi ha responsabilità di governo. Così come non sembra rientrare nei radar di Governo e Parlamento – aggiungono Agliozzo e Costa – il destino occupazionale dei lavoratori, ancora in attesa del completamento del processo di stabilizzazione. Condannati così alla precarietà per distrazione, rimasti nel limbo: da oltre sei mesi aspettano una risposta. La FP CGIL ha atteso un tempo troppo lungo sperando che il bene comune prevalesse sull’interesse personale. Ma così non è stato – concludono Agliozzo e Costa – chiediamo pertanto, con sollecitudine, l’apertura dei Tavoli negoziali in tutte le aziende siciliane e l’immediata ripresa del confronto regionale. Abbiamo la necessità di restituire la parola ai lavoratori da troppo tempo mortificati. La pazienza è finita”.