“Avevamo guardato con speranza ed attenzione al tentativo della VI Commissione dell’Ars di riaprire la questione delle IPAB Siciliane, anche alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale dello scorso 11 giugno che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 34, comma 2, della legge della Regione Siciliana 9 maggio 1986, n. 22”. FP CGIL, CISL FP e UIL FPL lamentano l’assenza alla seduta dell’Assessore Scavone, ritenendola grave ed ingiustificabile, in quanto – affermano i rappresentanti di categoria delle tre Organizzazioni sindacali, Gaetano Agliozzo, Massimo Raso, Paolo Montera, Nino Drago, Enzo Tango e Luca Crimi– non ci consente di conoscere le reali intenzioni del Governo su questa materia, per la quale ha presentato, ma poi abbandonato, un proprio disegno di legge di riforma organica. Noi non possiamo assolutamente accettare il fatto che a pagare il prezzo più amaro di questa situazione debbano essere i lavoratori, che attendono da anni una riforma complessiva sul loro futuro. Così come attendono quanto previsto dal’Art. 5 comma 14 delle Legge 9/2020 e che ancora sono ben lontani dal percepire! Occorre, al più presto, approvare una riforma delle II.PP.A.B – aggiungono Agliozzo, Raso, Montero, Drago, Tango e Crimi – che da un lato le faccia diventare moderne strutture di assistenza e di cura alle persone e dall’altro risolva il problema del personale. Il Governo dica con chiarezza cosa vuole fare. Confidiamo che ciò avvenga nella prossima seduta riconvocata dalla Presidente della VI Commissione Legislativa – concludono – ma nel contempo il Parlamento sappia che, ormai, la misura è colma perché i lavoratori sono stanchi e non più disponibili ad essere presi in giro da nessuno. Attenderemo questo nuovo incontro e sentiremo le intenzioni del Governo. In caso di esito negativo non ci resterà altra strada che l’attivazione di ogni iniziativa sindacale utile a chiudere questa vergognosa pagina della Regione”.