Assente il Governo, si è svolta ieri, nella prima Commissione Affari istituzionali dell’ARS, l’audizione delle OO.SS. sul ddl sull’Ordinamento della Polizia Locale.
“Come FP CGIL – dicono Massimo Raso e Gaetano Agliozzo – appare davvero curioso che la Sicilia intenda dotarsi adesso di una Legge sull’Ordinamento della Polizia Locale, proprio ora che – a livello nazionale – si sta procedendo alla revisione della “legge quadro” nazionale la 65/1986.
Ad un anno di distanza ci troviamo difronte allo stesso Disegno di Legge, oggetto di una precedente audizione e che quindi non possiamo che rinnovare alcuni rilievi critici che già – come CGIL CISL UIL – avevamo posto la volta precedente.
La Legge sulla Polizia Locale dev’essere l’occasione per sanare l’anomalia siciliana di tanti Vigili Urbani “part time”, figli della “stabilizzazione” dei precari. Occorre prevedere, come avviene in altre Regioni dove su questo si è intervenuto, mutuando la legislazione per il personale militare, dei VV.F e dei Corpi di Polizia) escludendo la possibilità di avere rapporti che non siano di tempo pieno.
Abbiamo ribadito che le parti della riforma che parlano di rapporto con le Associazioni di Volontariato e Guardie Giurate private non ci convincono, ribadendo come il Servizio di Polizia Locale “è indivisibile e indelegabile” specie al privato.
Abbiamo segnalato come manchi del tutto il tema della Salute e Sicurezza: va estesa alla Polizia Locale la tutela assistenziale e infortunistica riconosciuta ad altre forze di polizia; il riconoscimento della piena tutela legale in caso di aggressioni; la definizione di standard operativi che riducano i rischi per la sicurezza all’interno di una specifica sezione del DVR (Documento Valutazione Rischi) dell’Ente.
Più che una nuova Legge, che riprenda molte delle questioni già presenti (e mai attuate!) della L.R. 17 del 1990, alla Polizia Locale servono personale, mezzi e risorse per potersi occupare , in modo efficace, di sicurezza urbana.