Vertenza lavoratori Asu, Fp Cgil avverte la Regione: dopo la proclamazione dello stato di agitazione anche forme di lotta eclatanti

“Di fronte al permanere della sordità del Governo regionale, saremo costretti a dichiarare lo stato di agitazione dei lavoratori ASU impegnati nei Beni Culturali, e, in assenza di riscontro, attiveremo  eclatanti forme di lotta”. Fp Cgil Sicilia mette in guardia l’ Assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali e del Lavoro, Antonio Scavone, e quello dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana. Alberto Samonà.

“Torniamo a porre l’accento su una vertenza che ormai va avanti da parecchio tempo – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, il Segretario regionale, Massimo Raso, e il Coordinatore regionale ASU, Salvo Musolino – parliamo di 317 lavoratori che prestano servizio nei musei, nei siti archeologici, nelle biblioteche e nelle soprintendenze e che, in molti casi, sono diventati necessari al funzionamento degli stessi. Ma nonostante ciò,  questo importante bacino  professionale continua ad essere trattato come appartenente alla “serie C”. E francamente non è più tollerabile questa discriminazione, tenuto conto che ci sono tutti gli strumenti affinché si arrivi ad una condizione di rispetto della piena dignità lavorativa. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale, che ha stabilito la correttezza dell’Art.11 della L.R. 1/2019 e, quindi, la possibilità della loro utilizzazione diretta– evidenziano Agliozzo, Raso e Musolino – occorre, con maggiore vigore, procedere ad assumere alcune decisioni che abbiano come obiettivo la  loro definitiva stabilizzazione, tenuto conto che – proprio nel settore dei beni culturali –  vi è un enorme fabbisogno di personale (come si evince dal “piano triennale dei fabbisogni”) il cui assorbimento potrebbe chiudere, una volta e per tutte, questa partita e quella, altrettanto annosa,  dei catalogatori.

Questo salto di qualità, come a più riprese da noi sollecitato, sarebbe stato possibile ottenerlo se si fosse già applicato il DDL sui Beni Culturali (698) all’Art. 55, di cui però, ahinoi, non abbiamo ad oggi alcun riscontro.In ogni caso, anche in assenza della norma, sarebbe opportuno, doveroso e legittimo riconoscere il valore dell’apporto di questi lavoratori e prevedere una congrua integrazione oraria: non è possibile che questi padri e madri di famiglia continuino a vivere con 590 euro mensili.Rispetto poi alla non cessata “emergenza COVID-19”, occorre che la Regione – scrivono nella nota indirizzata anche per conoscenza ai capigruppo parlamentari e al Presidente della V Commissione  Legislativa dell’Ars – metta mano ad alcuni provvedimenti urgenti, che devono riguardare l’insieme dei lavoratori di ogni singolo sito, compresi gli ASU.In considerazione della “utilizzazione diretta”, l’Amministrazione si dovrà fare carico delle rispettive polizze per l’Assicurazione R.C. verso terzi, oltre a prevedere la possibilità della utilizzazione in modalità smart working anche per gli ASU e, qualora dovesse decidersi per la chiusura totale di tali siti, evitare che si ripetano i problemi del passato. Ogni decisione deve comunque includere gli ASU, i quali vanno considerati alla stessa stregua degli altri lavoratori. Non si comprende infatti, come ancora oggi, malgrado la norma sul non recupero delle ore di sospensione del periodo di “lockdown”) venga chiesto loro il recupero delle stesse.

E’ arrivato il tempo di rendere uniformi, in tutto il territorio regionale, i diritti e i doveri degli ASU, non è possibile verificare differenti interpretazioni sulle norme contrattuali fondamentali come malattia, ferie, lavoro domenicale ecc. Abbiamo più volte richiesto un “Tavolo di confronto” sull’insieme delle questioni sollevate, facendoci interpreti dello stato d’animo di questi lavoratori che sono veramente stanchi di essere mortificati e penalizzati. Noi non staremo certamente a guardare o in silenzio, continueremo ad incalzare in modo incisivo  il governo della Regione, annunciando si d’ora di essere pronti, qualora da Palazzo d’Orleans non arrivino segnali positivi, ad avviare anche forti e plateali iniziative di protesta”.

Coordinatore Regionale ASU                                            Il Segretario Regionale

Salvo MUSOLINO                                                               Massimo RASO

Il Segretario Generale FP CGIL SICILIA

Gaetano AGLIOZZO

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