“Occorre rideterminare la pianta organica dell’Amministrazione regionale”. La richiesta arriva dalla Funzione Pubblica di Cgil Sicilia ed è indirizzata al Presidente della Regione, Nello Musumeci, e agli Assessori alla Famiglia, Antonio Scavone, delle Autonomie Locali, Marco Zambuto, e dei Beni Culturali, Alberto Samonà, e al Presidente della V Commissione Legislativa della Formazione e Lavoro, Luca Sammartino. “Alla luce dell’approvazione della Legge Regionale (n. 9/2021) che ha scritto la parola fine a 24 anni di precariato per i Lavoratori Asu – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, il Segretario regionale, Massimo Raso, ed il Coordinatore dei dipendenti regionali, Franco Campagna – riteniamo che la deliberazione della pianta organica debba essere rivista. Come abbiamo avuto modo di dire nel corso dell’audizione in V Commissione e di ribadire nel recente “Tavolo Permanente” dedicato proprio alla questione, continuiamo a ritenere che sulla vicenda dei lavoratori Asu che ha al suo interno, la Regione debba dare l’esempio. Ci riferiamo sia a quelli in “utilizzazione diretta” (come nel caso di quelli impegnati nei Beni Culturali) per effetto di una norma di Legge, uscita indenne persino dallo scoglio della impugnazione con una sentenza della Corte Costituzionale che ha dato ragione alla Regione, sia quelli ancora in servizio negli Enti Regionali attraverso la mediazione di soggetti terzi (Motorizzazione, Genio Civile, Camere di Commercio, Enti Parco ecc.), per i quali l’Amministrazione deve procedere senza indugio a stabilizzare le loro posizioni. Questa nostra richiesta, che ci auguriamo possa essere accolta positivamente in sintonia con le dichiarazioni, le prese di posizione ed i pronunciamenti espressi in occasione dell’approvazione della norma in questione, darebbe senz’altro impulso anche agli altri Enti Utilizzatori che ancora indugiano nell’applicarla. Ricordiamo – concludono Agliozzo, Raso e Campagna – che se vogliamo cogliere le opportunità derogatorie della Legge Nazionale (i commi 292/296 dell’art.1 Legge 30.12.2020 n. 178) dobbiamo definire le stabilizzazioni entro il 2021 e, pertanto, la rideterminazione della pianta organica ed il Piano Triennale dei Fabbisogni del Personale (PTFP 2021/2023) sono atti propedeutici fondamentali se, davvero, si intende chiudere, anche per questi 350 lavoratori ASU, la pagina triste del precariato. In ogni caso, anche per contemperare altre esigenze, come la vertenza dei catalogatori dei Beni Culturali, sarebbe utile un confronto approfondito e ravvicinato in modo da arrivare ad una rideterminazione della pianta organica che tenga conto della necessità di dare le risposte che sono tanto attese”.