“ Siamo sgomenti e preoccupati per l’incendio che ha devastato l’impianto della Kalat Impianti S.r.l. , in contrada Poggiarelli nel Comune di Grammichele”. A lanciare l’allarme sono le strutture territoriali e regionali della CGIL e della Funzione Pubblica CGIL attraverso una nota firmata da Nunzio Drago, Alfio Mannino, Enzo Maggiore e Gaetano Agliozzo.
“Le fiamme hanno compromesso la lavorazione della frazione del secco che occupa 22 lavoratori sui 37 complessivamente occupati.
L’Impianto pubblico (proprietà dei 15 Comuni del Calatino Sud Simeto), composto da un’apparecchiatura di compostaggio e una di selezione, riceve i rifiuti provenienti dalle raccolte differenziate ed è in grado di trattare migliaia di tonnellate l’anno di rifiuti l’anno, sottraendoli alla discarica. Se, come sembra, dovesse trattarsi di un rogo doloso – evidenziano – siamo di fronte ad un attacco premeditato ed odioso ad una struttura, simbolo della capacità del pubblico di cercare di arginare una gestione dei rifiuti fondata sulla centralità e sull’arricchimento dei padroni delle discariche. Siamo preoccupati per il destino dei lavoratori e dell’impianto. Nell’esprimere loro la nostra solidarietà, affermiano con decisione che vanno assicurati, in tempi brevi, la ripresa dell’attività ed il necessario sostegno al reddito. Per questa ragione chiederemo un incontro urgente all’Assessore all’Energia, Daniela Baglieri, per comprendere come può intervenire il Governo della Regione sia per far ripartire l’impianto sia per evitare il disastro, in termini di aggravio di costi, sulle popolazioni dei 15 Comuni interessati. Non è la prima volta che impianti come questo siano sotto attacco, poiché c’è chi, con ogni mezzo, vuole ostacolare il modo corretto e virtuoso di affrontare la perenne emergenza rifiuti in Sicilia.
Ci auguriamo che la risposta delle Istituzioni – concludono i dirigenti della CGIL – sia ferma e veloce e non si arretri di un millimetro rispetto alla necessità di incrementare la presenza ed il rilancio di impianti come questo, sicuro argine a speculazioni e affari”.