“È il secondo accordo siglato a livello nazionale. Negli enti e nelle istituzioni del Terzo settore, che applicano il contratto Uneba, i tempi di vestizione dei lavoratori saranno inclusi nell’orario di lavoro”. Per l’importante traguardo raggiunto in Sicilia, esprimono soddisfazione le Organizzazioni sindacali del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo. «Rappresenta un risultato estremamente significativo, soprattutto alla luce del periodo buio che abbiamo attraversato e che continuiamo ad attraversare a causa dell’emergenza pandemica di Covid-19»: è il commento dei rappresentanti di Fp CGIL Sicilia, Elena De Pasquale e Concetta Basile, e degli altri esponenti sindacali, Corrao e Magnolia della Cisl Fp, Tango e Montalto della Uil Fpl, Calabrò della Fisascat Cisl e Flauto della Uiltucs, dopo la chiusura dell’accordo regionale con Uneba.
«L’obiettivo che abbiamo raggiunto – sottolineano De Pasquale e Basile assieme agli altri sindacalisti – ha una grande valenza, sia perché il nostro accordo è tra i primi firmati in Italia, preceduto soltanto da quello sottoscritto nel Veneto, sia perché portiamo finalmente a frutto i risultati conquistati nel corso dell’ultimo rinnovo del Contratto Nazionale Uneba 2017-2019, che ha demandato, appunto, al secondo livello di contrattazione, ovvero quello regionale, la definizione della tematica in questione. L’accordo siciliano – sottolineano – quantifica in 15 minuti i tempi dedicati dall’attività di vestizione/svestizione, riconoscendo ad ogni lavoratore un incremento complessivo mensile in busta paga di 30 euro. Un principio ormai già ampiamente confermato dalla giurisprudenza, ma anche dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali che sul tema – concludono De Pasquale, Basile, Montera, Tango, Calabrò e Flauto – si è espresso con apposito interpello, secondo cui i tempi sono da considerare a tutti gli effetti orario di lavoro”. Uneba è la più rappresentativa e longeva organizzazione di categoria del settore sociosanitario, assistenziale ed educativo, con oltre 900 enti associati in tutta Italia, quasi tutti non profit di radici cristiane.