“Non è più possibile attendere i tempi della Corte Costituzionale per risolvere la vertenza ASU in Sicilia”. A sostenerlo sono Gaetano Agliozzo Fp Cgil, Paolo Montera Fp Cisl e Danilo Borrelli Uil Temp, i quali annunciano una mobilitazione per il 27 aprile. “Non si può più restare in silenzio – precisano i rappresentanti delle tre Organizzazioni sindacali – e vista l’imminente apertura delle discussioni sulla legge finanziaria, non avendo ottenuta nessuna interlocuzione che assicuri soluzioni definitive e certe verso questa platea di lavoratori, proclamiamo per mercoledì prossimo, a partire dalle ore 10,00, un sit-in di protesta davanti l’Assemblea Regionale Siciliana. Proteste – promettono Agliozzo, Montera e Borrelli – che, in assenza di risposte, andranno avanti nelle giornate successive sui luoghi di lavoro con il blocco di tutte le attività lavorative. Nella Legge Finanziaria 2022 vanno apportate le opportune correzioni per permettere la stabilizzazione definitiva di tutti gli ASU. I lavoratori – continuano i sindacalisti – devono ricordare la XVII Legislatura dell’Ars come quella che ha risolto definitivamente il problema e non come quella che ha continuato ad illuderli per 25 anni. Si è interrotto da tempo ormai quel dialogo con l’Assessorato al Lavoro – sottolineano – che attraverso il “tavolo permanente” aveva avviato un percorso proficuo verso la stabilizzazione. Sono ormai parecchi mesi che, nonostante i solleciti, non abbiamo più alcuna notizia. Ci riferiamo in particolare alla naturale e necessaria interlocuzione col Governo Nazionale, e all’apertura formale di un “tavolo di confronto” presso il Ministero.
Il Governo Regionale, ci pare di capire, essere deciso a puntare solo alla difesa dell’impugnato art.36 L.R. 9/2021. Ma su questo, ci siamo già ampiamente espressi nutrendo seri dubbi che per tempi e temporalità della finestra di applicazione della legge, anche nel caso di vittoria davanti alla Corte, questa poi si possa applicare, risolvendo tutti gli ostacoli verso la stabilizzazione. Ci siamo direttamente rivolti anche all’intera classe politica, chiedendo e sollecitando, più di una volta, di essere sentiti nelle Commissioni Parlamentari di merito, senza ottenere però alcun riscontro. Un silenzio assordante, che mal viene tollerato da una platea di lavoratori, umiliati da 25 anni da una politica siciliana becera che pensa ad incarichi e poltrone, senza mai trovare delle soluzioni definitive, e che presto busserà alla porta chiedendo loro il voto. Per Salvo Musolino. coordinatore Regionale ASU della FP CGIL,
sono parecchie le questioni irrisolte che affliggono il bacino degli ASU. E illustra i provvedimenti che servono: “vanno adeguate le norme al contesto nazionale, storicizzate le risorse, eliminati i vincoli che bloccano le assunzioni negli enti locali, chieste le deroghe al governo nazionale sul blocco delle assunzioni per gli ASU che la Regione utilizza direttamente presso le strutture ed i siti dei
Beni Culturali. Ed ancora, va permesso il transito e la ricollocazione di quei lavoratori che da tanti anni prestano attività per il tramite di enti terzi (coop, associazioni, parrocchie), ed infine incentivati quanti sono interessati a fuoriuscire dal bacino eliminando ogni relativo ostacolo”.