“Il silenzio sulla dotazione organica delle ASP siciliane e l’azzeramento da parte di Razza del proprio Gabinetto che, attraverso vari rappresentanti, aveva partecipato ai lavori della Cabina di Regia, si traduce di fatto nella volontà da parte dell’Assessorato della Salute di abbandonare la delicata vertenza che riguarda circa 200 lavoratori con le loro rispettive famiglie”. A denunciarlo è Fp Cgil Sicilia, seriamente preoccupata per il destino di questa importante fetta di operatori, legati alle 35 IPAB dell’isola ( Istituti per Assistenza e Beneficienza ) estinte o in regime di liquidazione da oltre 5 anni. “Lavoratori che, da settembre 2021 – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e la Segretaria Regionale, Monica Genovese – attendono l’avvio di percorsi di riqualificazione da OSA in OSS ma anche in riferimento alle competenze informatiche, sulla scorta delle indicazioni provenienti dall’Assessorato Regionale per la Salute, al fine dell’utilizzo degli stessi nelle strutture pubbliche sanitarie. Questo passaggio è contenuto nel protocollo d’intesa siglato tra Assessorato del Lavoro, Assessorato della Salute, la nostra Organizzazione sindacale assieme alle altre sigle di categoria. Protocollo che prevede, una volta conclusa la formazione, l’inserimento di questi lavoratori nelle ASP con il profilo di OSS per quanti sono in possesso della qualifica di OSA, e con ruoli amministrativi per chi ha svolto mansioni di questo tipo, mentre per coloro che hanno svolto mansioni generiche si prevede l’inserimento come ausiliari. Tutto ovviamente sulla base dei posti vacanti nelle dotazione organiche delle Aziende Sanitarie Siciliane parametrate su dimensione provinciale. Da evidenziare – sottolineano Agliozzo e Genovese – che la Cabina di Regia ha già prodotto gli elenchi del personale, già avviabile ai percorsi di formazione. Non possono essere i lavoratori delle IPAB, che in Sicilia occupano complessivamente 750 dipendenti di ruolo e circa 1300 lavoratori a tempo determinato e professionisti in convenzione ed assistono oltre 6000 anziani, ad affrontare e risolvere i problemi denunciati da tempo e ben noti all’Assessorato Lavoro che attraverso il proprio servizio vigilanza ha confermato una serie di criticità legate alla gestione delle stesse IPAB. Siamo di fronte ad una platea di lavoratori in attesa degli stipendi da circa 60 mesi . Senza stipendi e senza ammortizzatori sociali non previsti per le pubbliche amministrazioni . Da anni, infatti, si attende una riforma complessiva delle IPAB confluita nel disegno di legge n.308 del 2018 che prevede – concludono Agliozzo e Genovese – la loro trasformazione in aziende pubbliche di servizi alla persona (ASAP ). Ma tale processo è rimasto lettera morta”.