“Nell’ambito della revisione della rete ospedaliera occorre modificare i criteri dell’assistenza nei Servizi di Diagnosi e Cura”. A rilevarlo è Fp Cgil Sicilia all’indomani della pubblicazione del DDL Legge di stabilità 2024 – 2026 che all’artico 25 affronta il tema dell’adeguamento delle rette sanitarie per i soggetti fragili. “La tipologia dei pazienti che si ricoverano con situazione anche di gravi agitazioni psicomotorie – dichiara Fiorentino Trojano, psichiatra e componente del Tavolo Regionale per la Salute Mentale – necessita di un numero di personale superiore a quello garantito con la media assistenza. E’ necessario che la psichiatria passi da media ad alta assistenza. E questo anche alla luce di quanto emerso sui modelli di assistenza che devono evitare la contenzione fisica a cui spesso si ricorre in presenza di gravi situazioni psicopatologiche ( agitazione psicomotoria, tentativi di suicidio ecc). Oggi di fronte alle carenza di un numero di personale adeguato, come avviene attualmente con la media assistenza, diventa quasi sempre necessario ricorrere alla contenzione fisica per garantire la salute dei pazienti e degli operatori degli SPDC. Al riguardo sarebbe opportuno prevedere la riapertura dei DH presso i SPDC, strutture semiresidenziali che garantivano, per i pazienti psichiatrici, una tipologia di assistenza psicofarmacologica molto utile a prevenire i ricoveri “. Rispetto all’articolo 25 contenuto nel DDL Legge di Stabilità’ 2024 “Adeguamento delle rette sanitarie per i soggetti fragili”, Fp Cgil Sicilia propone di lasciare l’attuale retta per i ricoveri inerenti i moduli estensivi e rivolgere tutto l’adeguamento richiesto alle rette del modulo intensivo, e di eliminare dalle convenzioni il tetto massimo di 30 giorni pagati per i rientri a casa dei pazienti ricoverati: l’attuale limite, infatti, è in aperta contraddizione con la mission delle CTA che prevede un percorso riabilitativo con il reinserimento del paziente nel proprio contesto familiare. Queste proposte – secondo la Funzione Pubblica – sono finalizzate a modificare l’attuale modello di ricovero in CTA che si colloca in una dimensione di ricovero che tende alla lungodegenza. Questa impostazione è del resto dimostrata dai dati della Società Italiana di epidemiologia che collocano la Sicilia come la peggiore regione per numero di giorni di ricovero in CTA con una percentuale di oltre il 70% superiore rispetto alle altre regioni”. Per Monica Genovese, segretaria regionale Fp Cgil Sicilia, “nella rideterminazione delle rette che le Asp corrispondono alle CTA, RSA e strutture riabilitative convenzionate in possesso dei requisiti previsti e che rispettino il CCNL, bisogna che si faccia chiaro riferimento all’applicazione dei CCNL siglati con le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, per evitare fenomeni di dumping contrattuale” . Infine Fp Cgil Sicilia ricorda come a margine dello sciopero del 27 settembre scorso sul rinnovo del contratto AIOP RSA, l’Assessore alla Salute Giovanna Volo si sia impegnata a convocare un tavolo con le Organizzazioni Sindacali e le Parti Datoriali per affrontare la questione legata all’applicazione, spesso disattesa, del CCNL, sia sotto il profilo retributivo che normativo. Ma alla data di oggi nessuna convocazione è pervenuta”.