Oltre 16 milioni di italiani di 8 regioni, quasi tutte del Sud, ricevono cure insufficienti. Promosse a pieni voti Veneto, Emilia, Toscana e Provincia di Trento. Lo si evince dall’ultimo Rapporto del Ministero della Salute che misura la qualità dell’offerta dei LEA,( Livelli essenziali di Assistenza) guardando a tre macro aree: ospedale, territorio e prevenzione. Ad esprimere grande preoccupazione è Fp Cgil Sicilia, dal momento che nell’isola la situazione si aggrava: da una insufficienza del 2021, relativa esclusivamente alla prevenzione, passa ora a due registrando forti ritardi e carenze nella sanità territoriale. Tra gli indicatori presi in considerazione, la copertura vaccinale tra i bambini, gli screening oncologici, la capacità di operare entro 48 ore una frattura, la capacità di intervento del 118 in caso di emergenza, il numero degli anziani non autosufficienti in RSA, oltre a registrarsi in tutto il Meridione un lieve aumento dei comportamenti a rischio per la salute. “Sono dati pesanti e che vanno analizzati, approfonditi – affermano il Segretario Generale, Gaetano Agliozzo, e la Segretaria Regionale, Monica Genovese – rispetto ai quali occorre intervenire per individuare soluzioni adeguate e qualificate. E’ uno scenario che evidenzia le significative criticità di un sistema sanitario pubblico malato, a cui vanno somministrate tempestive e strutturali cure prima che sia troppo tardi. Noi chiediamo un confronto con l’Assessorato Regionale alla Salute che, da notizie apprese a mezzo stampa, starebbe lavorando – concludono Agliozzo e Genovese – alla definizione di un piano di riorganizzazione della rete ospedaliera”.